Diete per dimagrire come negli States

In America sono seguite con successo da milioni di persone, da anni in lotta con il sovrappeso. Tutte partono da un nuovo concetto: non si ingrassa per l'eccesso di cibo ma perchè zuccheri e amidi mandano in tilt il nostro metabolismo. E ci fanno diventare "carbodipendenti". Prima mossa: limitare pasta e dolci in certe ore. Ecco la nuove strategie antipeso.
Pane e pasta: ecco quando ti fanno male
Non mangi e ingrassi
Il primo punto è che, se mettete su chili senza mai riuscire a smaltirli, la forza di volontà non c'entra niente. Il vostro infatti, è un problema puramente biochimico. E, a riprova della teoria, riporta la sua storia esemplare.

Grassa dall'età di 11 anni, passata nel giro di oltre vent'anni attraverso tutte le diete possibili e immaginabili, ha potuto finalmente eliminare i chili di troppo (ne pesava ben 150) solo una volta riconosciuta e curata la propria dipendenza dai carboidrati. Altrettanto, sostiene la Heller, hanno fatto le migliaia di persone trattate alloro centro medico del Mount Sinai di New York.

Tutta colpa dell'insulina

Ma qual è il meccanismo alla base della dipendenza? In parole povere (in realtà è un processo complicatissimo) quando mangiamo carboidrati passa nel sangue una certa quantità di zucchero; per mantenerlo ai giusti livelli, il pancreas produce un ormone, l'insulina. Questo ormone ha anche una seconda funzione, vale a dire aprire le porte delle cellule che così incamerano gli zuccheri utili per l'energia. E una terza importantissima: avvisare il sistema nervoso che la sazietà è stata raggiunta. A quel punto i livelli di insulina nel sangue scendono e il cervello rilascia l'ormone del relax, la serotonina: per diverse ore al mangiare non penserete più.

Secondo le ricerche, nei carbodipendenti il meccanismo va in tilt in un punto fondamentale. Per ragioni ancora ignote viene secreta troppa insulina rispetto alla quantità di carboidrati consumati. Questa rimane nel sangue, così che non può mai avviarsi il processo che porta alla sazietà. Il povero carbodipendente ha sempre fame, anche se tenta mangiando in continuazione di arrivare a sentirsi soddisfatto. Ma c'è di più. L'insulina, dicevamo, è una chiave che fa entrare gli zuccheri nelle cellule. Se di zuccheri se ne mangiano troppi questi vengono incamerati sotto forma di grasso.

Così puoi dimagrire

Quali le soluzioni? Come potete leggere alle pagine seguenti, dove riportiamo le proposte di tre esperti d'oltreoceano, ce ne sono diverse. Ma resta un punto in comune: bisogna ridurre drasticamente la quota dei carboidrati nella dieta quotidiana e consumare più proteine.

Secondo gli Heller il modo migliore per disassuefarsi è mangiarli tutti assieme la sera, così non si soffrono crisi di astinenza e durante il giorno non si stimola la secrezione di insulina. D'accordo con loro Sears, l'autore di La Zona, anche sul punto di concludere il pasto di carboidrati nel giro di un'ora, sempre per non andare incontro a un'overdose di insulina. Mentre questi autori non sembrano interessarsi alla qualità del cibo, la dottoressa Gittelman, che viene dalla scuola salutista di Nathan Pritikin, consiglia di ricorrere ai prodotti biologici e integrali, ma anche qui di carne (e soprattutto uova) se ne consumano tante. Insomma, è il trionfo della dieta iperproteica.

Il commento del dietologo
Che ne pensano gli esperti di casa nostra? "Queste diete nascono da una situazione limite. Negli Stati Uniti il numero degli obesi è elevatissimo, e si consuma una quota spropositata di dolci, pizze, gelati, snack. Una realtà che può aver di certo generato problemi nuovi. Ma in Italia, fortunatamente, non siamo arrivati a quei livelli e perciò bisogna prendere queste proposte con le pinze". Resta però vero, sottolinea Polimeni, che nel problema sovrappeso il rapporto cibo-ormoni sta assumendo sempre più importanza. Ed è possibile che patologie fino a poco tempo fa considerate appannaggio di un limitato numero di persone, come il diabete o l'iperinsulinismo, si stiano diffondendo magari anche in forme lievi e poco riconoscibili.

C'è poi da dire che una dieta iperproteica stimola effettivamente il metabolismo (perchè incrementa la massa magra, che "brucia" di più) e può essere utilizzata alla stregua di una terapia in via temporanea per mettere in riga l'organismo. "Ma ai carboidrati non bisogna assolutamente rinunciare", ribadisce Polimeni. "Sono loro che, favorendo la secrezione di serotonina, mantengono alto il livello dell'umore, e se la dieta non li apporta si rischia la depressione".

Test sei carbodipendente?
A metà pomeriggio mi viene fame e mi sento un po' stanca.
Un'ora o due dopo aver mangiato un pasto completo (dolce incluso) sento ancora desiderio di dolci.
Faccio più fatica a controllare l'appetito se al mattino mangio carboidrati che se prendo solo un caffè.
Quando mi metto a dieta mi è più facile non mangiare per gran parte del giorno che fare tanti piccoli pasti.
Quando attacco a mangiare dolci, pane o snack non riesco più a smettere.
A un pasto ricco, ma senza il dolce, ne preferisco uno più semplice che però includa sempre un dessert.
A volte, anche se ho fatto un pasto completo, mi verrebbe voglia di ricominciare subito daccapo.
Se devo mangiare solo una bistecca e insalata mi sento insoddisfatta.
Quando sono giù di morale basta una fetta di torta o un pasticcino per tirarmi su.
Salto volentieri la verdura se in tavola ci sono pasta e pane.
Dopo un pasto abbondante a base di carboidrati (pasta, pane, dolci) mi vien sonno, mentre sono più sveglia quando mangio carne e verdura.
Vedere altra gente che mangia, mentre io non lo sto facendo, a volte mi dà un senso di fastidio.
Se non prendo qualcosa di dolce prima di andare a letto non faccio fatica ad addormentarmi.
Mi capita di svegliarmi la notte e devo per forza mangiar qualcosa per riprendere sonno.
Quando ho un invito a cena mi preoccupo di mangiare qualcosa prima di uscire perchè temo che mi venga troppa fame.
Mi capita di mangiare di nascosto.
Al ristorante mangio sempre tanto pane nell'attesa dei piatti.

Risultati


Da 0 a 21
Non hai problemi di dipendenza dai carboidrati. Se ingrassi è per un altro motivo. Consulta il tuo medico di fiducia.

Da 22 a 30
Potresti essere un po' carbodipendente, ma in genere riesci a tenere sotto controllo il problema. Cedi a dolci e pasta soprattutto nei momenti di stress e stanchezza e a volte ti lasci andare a esagerare con questi alimenti.

Da 31 a 44
Potresti avere veri e propri raptus che ti rendono difficile stare a dieta. A volte riesci a controllarli ma quando sei stanca o giù di corda no.

Da 45 a 60
Per te il problema cibo è grande e non ce la fai a stare a dieta se non per pochissimo tempo. Hai facilmente sbalzi d'umore e probabilmente anche sintomi fisici come stanchezza e nervosismo.


Tieni sempre d'occhio questo indice


Tutti i cibi ricchi di carboidrati fanno aumentare il tasso di glucosio (glicemia) nel sangue, impegnando i pancreas a fabbricare insulina per neutralizzarlo. Però, come avvertono i medici americani, meno impennate di glucosio ci sono, meglio è per la salute. Qui sotto trovate un elencoContent-Disposition: form-data; name="par_2"

Che ne pensano gli esperti di casa nostra? "Queste diete nascono da una situazione limite. Negli Stati Uniti il numero degli obesi è elevatissimo, e si consuma una quota spropositata di dolci, pizze, gelati, snack. Una realtà che può aver di certo generato problemi nuovi. Ma in Italia, fortunatamente, non siamo arrivati a quei livelli e perciò bisogna prendere queste proposte con le pinze". Resta però vero, sottolinea Polimeni, che nel problema sovrappeso il rapporto cibo-ormoni sta assumendo sempre più importanza. Ed è possibile che patologie fino a poco tempo fa considerate appannaggio di un limitato numero di persone, come il diabete o l'iperinsulinismo, si stiano diffondendo magari anche in forme lievi e poco riconoscibili.

C'è poi da dire che una dieta iperproteica stimola effettivamente il metabolismo (perchè incrementa la massa magra, che "brucia" di più) e può essere utilizzata alla stregua di una terapia in via temporanea per mettere in riga l'organismo. "Ma ai carboidrati non bisogna assolutamente rinunciare", ribadisce Polimeni. "Sono loro che, favorendo la secrezione di serotonina, mantengono alto il livello dell'umore, e se la dieta non li apporta si rischia la depressione".

Fonte: Medicinaoltre.com, Salute e benessere - Guida pratica per la famiglia