Una nuova cura per il cheratocono
Il cheratocono è una delle più comuni patologie oculari diffuse tra uomini e donne soprattutto di giovane età. Circa una persona su mille ogni anno scopre di essere affetto da questa malattia distrofica che provoca uno sfiancamento ed un assottigliamento della cornea e la conseguente diminuzione della vista.
Il dottor Gennaro TRAMONTANO, chirurgo oculista a Milano e a Napoli, ci spiega in cosa consiste questa nuova rivoluzionaria terapia per bloccare il cheratocono ed afferma: “ si chiama Cross-linking del collagene corneale e consiste nella fotopolimerizzazione delle fibrille dello stroma corneale, alterato in questa malattia, con lo scopo di aumentarne la rigidità e la resistenza allo sfiancamento della cornea.
Ciò si ottiene grazie all’azione combinata di una sostanza fotosensibilizzante (riboflavina o vitamina B2) e fotoassorbente con l’irraggiamento mediante luce ultravioletta da illuminatore in stato solido di tipo UVA.
E’ indicato nelle forme di cheratocono iniziale con peggioramento progressivo negli ultimi 6-12 mesi, nei pazienti dai 14 ai 40 anni e nei casi in cui lo spessore corneale non sia al di sotto dei 400 micron.
Si esegue ambulatorialmente con la sola instillazione di un collirio anestetico e dura circa 45 minuti.
Tale metodica ha lo scopo di rallentare o bloccare la progressione del cheratocono evitando o ritardando il ricorso al trapianto corneale a tutto spessore o lamellare.
I risultati avuti sui primi pazienti inoltre mostrano anche un lieve ma significativo miglioramento dell’acutezza visiva dovuta ad una regolarizzazione del forte astigmatismo indotto dal cheratocono.
Il dottor Gennaro TRAMONTANO, chirurgo oculista a Milano e a Napoli, ci spiega in cosa consiste questa nuova rivoluzionaria terapia per bloccare il cheratocono ed afferma: “ si chiama Cross-linking del collagene corneale e consiste nella fotopolimerizzazione delle fibrille dello stroma corneale, alterato in questa malattia, con lo scopo di aumentarne la rigidità e la resistenza allo sfiancamento della cornea.
Ciò si ottiene grazie all’azione combinata di una sostanza fotosensibilizzante (riboflavina o vitamina B2) e fotoassorbente con l’irraggiamento mediante luce ultravioletta da illuminatore in stato solido di tipo UVA.
E’ indicato nelle forme di cheratocono iniziale con peggioramento progressivo negli ultimi 6-12 mesi, nei pazienti dai 14 ai 40 anni e nei casi in cui lo spessore corneale non sia al di sotto dei 400 micron.
Si esegue ambulatorialmente con la sola instillazione di un collirio anestetico e dura circa 45 minuti.
Tale metodica ha lo scopo di rallentare o bloccare la progressione del cheratocono evitando o ritardando il ricorso al trapianto corneale a tutto spessore o lamellare.
I risultati avuti sui primi pazienti inoltre mostrano anche un lieve ma significativo miglioramento dell’acutezza visiva dovuta ad una regolarizzazione del forte astigmatismo indotto dal cheratocono.
Fonte: Dott. Gennaro Tramontano