Allergologia pediatrica: Allergia al latte nei bambini come risolverla
Gli allergologi hanno stilato un documento unico per il trattamento delle allergie pediatriche alle proteine del latte. Due bambini su cento sono colpiti dall’allergia al latte. Fino ad oggi i genitori hanno convissuto con questa condizione, provando a tenere lontano i bambini dal latte, dai derivati e da alimenti contenenti l’allergene.
Ma guarire da questa allergia è possibile e lo hanno illustrato gli specialisti che, nei giorni scorsi, si sono riuniti a Milano in occasione del quarto meeting dell’allergologia pediatrica.
Gli allergologi presenti nel capoluogo meneghino hanno presentato le linee guida ufficiali DRACMA (Diagnosis and Rationale for Action Against Cow’s Milk Allergy) che rappresentano un punto di riferimento internazionale per il trattamento delle allergie pediatriche alle proteine del latte.
Il documento è frutto del lavoro di numerosi esperti di caratura internazionale che sono stati coordinati da Alessandro Fiocchi, primario del Reparto di pediatria dell'ospedale Macedonio Melloni di Milano e presidente della Commissione speciale sulle Allergie alimentari della World Allergy Organization.
Numerosi i punti toccati dalle nuove linee guida. Innanzitutto è importante garantire la certezza della diagnosi: spesso il bambino ha un’intolleranza al latte e non un‘allergia (che interessa circa il 2% della popolazione, soprattutto quella al di sotto dei tre anni), quindi per ottenere una diagnosi certa l’unico esame consigliato è il test da carico.
Una volta ottenuta una tempestiva e sicura diagnosi si può agire per affrontare l’allergia: si procede con una dieta di eliminazione, che prevede l’esclusione dalla dieta abituale del bambino di ogni forma di proteina del latte vaccino, e dopo due o tre anni si passa a un graduale reinserimento per piccole dosi fino a rendere l’organismo tollerante.
Nel frattempo il latte viene sostituito da altri alimenti: le linee guida Dracma sconsigliano l’utilizzo di latte di soia, che può provocare ulteriori allergie, e consigliano gli idrolisati delle proteine del latte o le miscele di aminoacidi e gli idrolisati di riso.
Ma guarire da questa allergia è possibile e lo hanno illustrato gli specialisti che, nei giorni scorsi, si sono riuniti a Milano in occasione del quarto meeting dell’allergologia pediatrica.
Gli allergologi presenti nel capoluogo meneghino hanno presentato le linee guida ufficiali DRACMA (Diagnosis and Rationale for Action Against Cow’s Milk Allergy) che rappresentano un punto di riferimento internazionale per il trattamento delle allergie pediatriche alle proteine del latte.
Il documento è frutto del lavoro di numerosi esperti di caratura internazionale che sono stati coordinati da Alessandro Fiocchi, primario del Reparto di pediatria dell'ospedale Macedonio Melloni di Milano e presidente della Commissione speciale sulle Allergie alimentari della World Allergy Organization.
Numerosi i punti toccati dalle nuove linee guida. Innanzitutto è importante garantire la certezza della diagnosi: spesso il bambino ha un’intolleranza al latte e non un‘allergia (che interessa circa il 2% della popolazione, soprattutto quella al di sotto dei tre anni), quindi per ottenere una diagnosi certa l’unico esame consigliato è il test da carico.
Una volta ottenuta una tempestiva e sicura diagnosi si può agire per affrontare l’allergia: si procede con una dieta di eliminazione, che prevede l’esclusione dalla dieta abituale del bambino di ogni forma di proteina del latte vaccino, e dopo due o tre anni si passa a un graduale reinserimento per piccole dosi fino a rendere l’organismo tollerante.
Nel frattempo il latte viene sostituito da altri alimenti: le linee guida Dracma sconsigliano l’utilizzo di latte di soia, che può provocare ulteriori allergie, e consigliano gli idrolisati delle proteine del latte o le miscele di aminoacidi e gli idrolisati di riso.
Fonte: Paginemediche.it