Osteoporosi, uno nuovo studio con la tomografia computerizzata hi-res mostra gli effetti positivi del Raloxifene

Le immagini in 3D favoriscono un nuovo approccio per il monitoraggio delle alterazioni nella struttura ossea, con chiari benefici sulla qualità della vita dei pazienti.

Si apre una nuova frontiera per lo studio della struttura interna delle ossa. Si tratta della tomografia computerizzata ad alta risoluzione (HRpQCT), che – utilizzando una nuova tecnica di immagini tridimensionali – è in grado di monitorare la qualità delle alterazioni ossee , specialmente durante un trattamento terapeutico per l’osteoporosi. A rivelare i vantaggi del nuovo approccio sono i primi dati di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori indipendenti (Investigator Initiated Trial, IIT), presentati al 37° congresso europeo ECTS (European Symposium on Calcified Tissues) in corso a Glasgow.

Sulla base delle misurazioni condotte con la HRpQCT, lo studio dimostra che Il RALOXIFENE, farmaco Daiichi Sankyo indicato per il trattamento e la prevenzione dell’osteoporosi in donne in postmenopausa, migliora la qualità delle ossa. Secondo Helmut Radspieler del Centro di terapia e diagnosi sull’osteoporosi di Monaco e curatore dello studio “con l’ausilio delle immagini 3D ora possiamo effettivamente esaminare l’interno della microstruttura delle ossa e determinare l’efficacia dei diversi trattamenti terapeutici, come abbiamo fatto in questo caso per il Raloxifene. Adesso comprendiamo meglio, potendola anche visualizzare, che la struttura ossea e non solamente la densità ossea è un aspetto cruciale nel mantenimento della qualità delle ossa”.

Radspieler ha valutato in questo studio in maniera prospettica le alterazioni microarchitetturali delle ossa dei pazienti in trattamento con il RALOXIFENE per 15,1 mesi. Tutti i parametri analizzati sono migliorati nell’arco del periodo di trattamento. In particolare, il Raloxifene ha aumentato la densità volumetrica trabecolare del 2,9% e 3,9% e la densità ossea corticale del 1,1% e 0,7% rispettivamente nel radio e nella tibia.

La densità minerale ossea (BMD) valutata tramite l’assorbimetria a raggi X a doppia energia (DXA) è oggi lo standard di riferimento per la diagnosi dell’osteoporosi, ma non si rivela altrettanto efficace nella valutazione dell’effetto terapeutico di un trattamento farmacologico.

Studi clinici hanno mostrato che raloxifene aumenta significativamente la BMD del 2% rispetto al placebo in donne in postmenopausa sia in condizioni di osteopenia che di osteoporosi . In confronto agli altri farmaci utilizzati nella terapia dell’osteoporosi, l’aumento dei valori della BMD con raloxifene è relativamente più basso anche se la riduzione del rischio di frattura vertebrale è simile. Lo studio MORE (Multiple Outcome of Raloxifene Evaluation) ha dimostrato che il Raloxifene rispetto al placebo riduce il rischio relativo di fratture vertebrali del 55%, con una riduzione del rischio assoluto del 2,4% di incorrere in una prima frattura vertebrale in pazienti con osteoporosi nell'arco di 3 anni. La riduzione del rischio di frattura si è avuta anche nelle pazienti i cui valori di BMD risultavano diminuiti.
Considerando il fatto che la forza delle ossa deriva sia dalla densità che dalla qualità delle ossa, si è supposto che meno del 4% della riduzione del rischio di frattura dopo il trattamento con Raloxifene sia correlata ai valori di BMD.

L’Osteoporosi
L’osteoporosi, che letteralmente significa “ossa porose”, è una malattia progressiva che aumenta il rischio di fratture, in particolare alla colonna vertebrale, al femore e al polso, a causa di un indebolimento della struttura ossea. L’osteoporosi può causare dolori, limitazioni dei movimenti, incapacità di svolgere le attività quotidiane e, in un certo numero di casi, morte.
L’abbassamento dei livelli di estrogeni comporta un aumento del riassorbimento osseo che può portare a una diminuzione della densità ossea e quindi della stabilità.

Raloxifene
Il Raloxifene (distribuito in 34 Paesi da DAIICHI SANKYO) è un farmaco per l’osteoporosi dispensabile solo su prescrizione medica, fa parte della classe dei SERM (modulatori selettivi del recettore dell’estrogeno). È stato dimostrato che il raloxifene rinforza le ossa e diminuisce le probabilità di frattura.
Il Raloxifene  è stato assunto da quasi 31 milioni di donne in tutto il mondo, di cui 8 milioni in Europa.

Fonte: Ketchum - Ufficio stampa