Obesità: Calcio e vitamina D riducono il peso, la conferma arriva dagli USA
Gli italiani assumono poco calcio e un'italiano su dieci è obeso, questi sono i dati dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano.
Arriva dagli Stati Uniti d’America uno studio innovativo che può dare un contributo concreto a combattere la piaga dell’obesità. L’autorevole rivista specializzata nel campo della nutrizione “American Journal of Clinical Nutrition” ha pubblicato, nel numero di settembre, una ricerca che dimostra come una dieta ricca di latticini, un’adeguata assunzione di calcio e una corretta produzione di vitamina D da parte dell’organismo possano favorire la riduzione del peso corporeo.
Lo studio evidenzia che i pazienti obesi (con indice di massa corporea superiore a 30) che presentavano concentrazioni di vitamina D più elevate e calcio, dopo 6 mesi, indipendentemente dal tipo di dieta seguita e da altre possibili variabili interferenti, perdevano più peso.
L’interessante tesi della rivista americana ha suggerito ai medici specialisti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano di verificare quanto calcio assumono effettivamente gli italiani, valutando la consistenza dell’introduzione di calcio e il BMI (Body Mass Index, indice di massa corporea) in un campione di 6500 soggetti italiani, in diverse fasce d’età.
ll primo elemento che emerge dai dati dell’Osservatorio Nutrizionale è che l’introduzione di calcio non soddisfa affatto i fabbisogni giornalieri raccomandati: per quanto riguarda i giovani adulti l’introduzione media di calcio è di 800 mg, invece dei 1000 richiesti. Valori ancora più bassi si registrano nei ragazzi sotto i 18 anni (700 mg), proprio quando il fabbisogno dovrebbe essere ben maggiore (circa 1200mg), perché a partire da questo periodo si raggiunge la massima densità ossea, che servirà poi a ridurre il rischio di osteoporosi in età avanzata, quando diminuisce l’azione protettiva esercitata dagli ormoni sessuali. Dai dati del campione emerge, inoltre, che le donne in menopausa sono mediamente più in sovrappeso, con un BMI uguale a 29, rispetto agli uomini, che presentano un BMI medio di circa 28, e introducono una quantità di calcio più bassa (750mg) rispetto ai loro coetanei maschi (900mg), quantitativi veramente molto lontani dal soddisfare l’effettivo fabbisogno nutrizionale, che per una donna sopra i 50 anni, potenzialmente soggetta all’osteoporosi, si aggira tra i 1000 e 1500mg al giorno.
“Lo studio pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition è assai innovativo - spiega la dottoressa Michela Barichella dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano e presidente dell’Associazione italiana di Dietetica (ADI) Lombardia – perché permette anche di sfatare il mito, molto diffuso soprattutto tra le donne, che suggerisce di abolire completamente i formaggi e ridurre i latticini nella speranza di perdere peso.
È sempre opportuno ricordare che il calcio è un minerale che svolge molteplici azioni nel nostro organismo ed è fondamentale introdurlo, con gli alimenti, nelle giuste quantità.
E che il 40% della nostra popolazione non ha un peso adeguato alla propria altezza, 3 persone su 10 sono sovrappeso, addirittura 1 su 10 è obesa Per questo, l’Osservatorio suggerisce di rivedere le nostre abitudini alimentari ed ha elaborato alcuni consigli utili a migliorarne l’apporto ”.
I consigli dei nutrizionisti dell’Osservatorio Grana Padano.
Va sottolineato, come premessa, che l’obesità è a tutti gli effetti una malattia e, come tale, va diagnosticata e trattata da specialisti. Quindi una dieta ipocalorica equilibrata che garantisca tutti i fabbisogni nutrizionali è l’obiettivo del trattamento dietetico, che deve portare ad una graduale riduzione del peso che si mantenga nel tempo.
Ecco alcuni consigli per migliorare l’apporto di calcio e la salute delle ossa:
- Praticare regolare attività fisica durante il periodo adolescenziale/giovanile, per favorire il massimo sviluppo minerale osseo.
- Evitare le diete “fai-da- te”, la dieta è un atto medico e deve essere prescritta da specialisti
- I formaggi, soprattutto quelli a pasta dura sono un’ottima fonte di calcio e pertanto dovrebbero essere sempre presenti, in quantitativi adeguati, anche nelle diete ipocaloriche
- È possibile assimilare buone quantità di calcio assumendo latte, i suoi derivati (yogurt, formaggi)
- Anche le verdure come i broccoli, i carciofi, la cicoria e il radicchio contengono calcio, si consiglia pertanto di assumere una porzione di verdura ad ogni pasto
- Le acque minerali risultano una buona fonte di calcio biodisponibile, scegliere quelle ricche di calcio aiuta a soddisfare il fabbisogno giornaliero raccomandato
- L’assorbimento di calcio può diminuire perché il calcio si lega alle fibre, ai fitati e agli ossalati presenti nell’intestino (gli ossalati sono contenuti negli asparagi, spinaci, nei piselli e nel tè, mentre i fitati sono contenuti nei cereali e nei legumi)
- Attenzione alla caffeina, che può favorire l’eliminazione di calcio mediante i suoi effetti diuretici, bisogna moderare il consumo di caffé e di tutte le bevande che contengono caffeina
- Una dieta troppo ricca di proteine può determinare un’ eccessiva eliminazione di calcio attraverso la diuresi, occorre quindi preferire una dieta equilibrata, con un apporto di proteine controllato
- L’alcol riduce l’attivazione della Vitamina D a livello del fegato, si consiglia di bere non più di un bicchiere di vino, preferibilmente rosso, ai pasti
- Esporre quotidianamente viso, collo e braccia alla luce solare, non filtrata da vetri e filtri solari, almeno 10-15 minuti al giorno in estate, e 20-30 minuti in inverno
INDAGINE SUGLI ERRORI NUTRIZIONALI E GLI STILI DI VITA
L’Osservatorio nasce nel 2004 grazie all’impegno del Consorzio Tutela Grana Padano in collaborazione con FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e SIMG (Società Italiana di Medicina Generale). Dall’inizio del 2005 sta fotografando gli stili alimentari della popolazione italiana con appositi questionari somministrati dai Medici e Pediatri di libera scelta ai loro assistiti, ai quali nel 2007 si sono aggiunti Dietisti e altri Medici Specialisti. L’indagine non è svolta da intervistatori ma da professionisti della salute che svolgono sui loro assistiti delle anamnesi alimentari a favore della loro salute e a scopo educativo. I dati rinvenenti dalle anamnesi vengono poi raccolti ed elaborati in dati osservazionali epidemiologici che vengono diffusi alla società civile.
Ad oggi:
ha coinvolto 186 dietisti e 908 medici, di cui 301 pediatri, 501 medici di medicina generale e 106 medici specialisti, che hanno arruolato nel progetto 23659 persone di cui 7006 in età pediatrica e 16653 adulti.
Il Comitato Scientifico
Il board scientifico multidisciplinare è coordinato dalla Dott.ssa Maria Letizia Petroni (Medico specializzato in medicina interna ed esperto di alimentazione, nutrizione clinica ed obesità, autrice di oltre 50 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, coordinatore di ricerche finalizzate per il Ministero della Salute e docente incaricato di Dietetica e Nutrizione presso diverse Università italiane), e composto dal pediatra nutrizionista esperto in obesità infantile Prof. Claudio Maffeis, (Docente di Pediatria, Università degli Studi di Verona), dal cardiologo e angiologo Prof. Sergio Coccheri (Ordinario di Malattie Cardiovascolari, Università di Bologna), dal gastroenterologo Prof. Davide Festi, (Ordinario di Gastroenterologia, Università degli studi di Bologna), e dallo statistico Prof. Alessandro Lubisco (Docente di Statistica, Università degli Studi di Bologna).
Gli obiettivi:
• Educare l'intervistato ad una corretta alimentazione e suggerire uno stile di vita quale prevenzione primaria, secondo quanto identificato dal programma "Guadagnare Salute" del Ministero della Salute.
• Ottenere una stima qualitativa delle abitudini nutrizionali degli italiani, e sulle loro abitudini, quali fumo, e attività fisica.
• Fornire al medico di famiglia uno strumento operativo per agevolare l’anamnesi nutrizionale.
• Identificare i principali errori nutrizionali degli italiani e diffondere la cultura della corretta alimentazione.
La raccolta dei dati:
la raccolta dei dati è effettuata con l’ausilio di un questionario elettronico che valuta la frequenza di assunzione settimanale o mensile di alcuni alimenti selezionati di cui viene “pesato” il contenuto in nutrienti specifici. La quantità di alimenti dichiarati al medico, vengono elaborati da un software, costruito specificamente per questa ricerca, che calcolando la quantità di nutrienti contenuti in ogni alimento, valuta complessivamente quanti e quali nutrienti sono stati introdotti con la dieta. Il software è in grado, inoltre, di calcolare lo scostamento, rispetto ai valori standard dei fabbisogni giornalieri per età e sesso, e di dare suggerimenti sulle scelte alimentari che il soggetto valutato può seguire per correggere l’errore nutrizionale emerso dall’indagine, oltre che permettere al medico di suggerire comportamenti personalizzati a seconda del quadro clinico dell'intervistato.
L’aggiornamento del software:
a partire dal 2007, il software utilizzato per raccogliere dati è stato migliorato permettendo ai medici non solo di registrare le informazioni sulle abitudini alimentari ma anche quelle sullo stile di vita dei propri pazienti come lo svolgimento di attività fisica, il tempo trascorso in attività sedentarie (guardare la TV, utilizzare il PC, fare giochi elettronici) e l’abitudine al fumo; grazie a questo nuovo aggiornamento vengono inoltre rilevati oltre al peso e altezza anche la circonferenza addominale del paziente.
Riconoscimenti:
Alla Campagna “Educazione Nutrizionale Grana Padano”, di cui fa parte l’Osservatorio Grana Padano, è stato assegnato, il 22 ottobre 2006 a Shanghai, il primo premio Nutri Award come migliore campagna educativa a livello mondiale. Al premio, promosso dalla FAO (Food and Agriculture Organization) e dall’IDF (International Dairy Federation), la federazione mondiale dei produttori di latte e formaggi, hanno concorso decine di campagne provenienti da 29 paesi.
Nell'ambito del Dietecom 2007 di Milano è stato assegnato il premio "Nutrigold 2007 la Migliore Comunicazione Nutrizionale" alle attività 2007 "Educazione Nutrizionale Grana Padano".
Per ulteriori informazioni: www.osservatorio.granapadano.it
Arriva dagli Stati Uniti d’America uno studio innovativo che può dare un contributo concreto a combattere la piaga dell’obesità. L’autorevole rivista specializzata nel campo della nutrizione “American Journal of Clinical Nutrition” ha pubblicato, nel numero di settembre, una ricerca che dimostra come una dieta ricca di latticini, un’adeguata assunzione di calcio e una corretta produzione di vitamina D da parte dell’organismo possano favorire la riduzione del peso corporeo.
Lo studio evidenzia che i pazienti obesi (con indice di massa corporea superiore a 30) che presentavano concentrazioni di vitamina D più elevate e calcio, dopo 6 mesi, indipendentemente dal tipo di dieta seguita e da altre possibili variabili interferenti, perdevano più peso.
L’interessante tesi della rivista americana ha suggerito ai medici specialisti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano di verificare quanto calcio assumono effettivamente gli italiani, valutando la consistenza dell’introduzione di calcio e il BMI (Body Mass Index, indice di massa corporea) in un campione di 6500 soggetti italiani, in diverse fasce d’età.
ll primo elemento che emerge dai dati dell’Osservatorio Nutrizionale è che l’introduzione di calcio non soddisfa affatto i fabbisogni giornalieri raccomandati: per quanto riguarda i giovani adulti l’introduzione media di calcio è di 800 mg, invece dei 1000 richiesti. Valori ancora più bassi si registrano nei ragazzi sotto i 18 anni (700 mg), proprio quando il fabbisogno dovrebbe essere ben maggiore (circa 1200mg), perché a partire da questo periodo si raggiunge la massima densità ossea, che servirà poi a ridurre il rischio di osteoporosi in età avanzata, quando diminuisce l’azione protettiva esercitata dagli ormoni sessuali. Dai dati del campione emerge, inoltre, che le donne in menopausa sono mediamente più in sovrappeso, con un BMI uguale a 29, rispetto agli uomini, che presentano un BMI medio di circa 28, e introducono una quantità di calcio più bassa (750mg) rispetto ai loro coetanei maschi (900mg), quantitativi veramente molto lontani dal soddisfare l’effettivo fabbisogno nutrizionale, che per una donna sopra i 50 anni, potenzialmente soggetta all’osteoporosi, si aggira tra i 1000 e 1500mg al giorno.
“Lo studio pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition è assai innovativo - spiega la dottoressa Michela Barichella dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano e presidente dell’Associazione italiana di Dietetica (ADI) Lombardia – perché permette anche di sfatare il mito, molto diffuso soprattutto tra le donne, che suggerisce di abolire completamente i formaggi e ridurre i latticini nella speranza di perdere peso.
È sempre opportuno ricordare che il calcio è un minerale che svolge molteplici azioni nel nostro organismo ed è fondamentale introdurlo, con gli alimenti, nelle giuste quantità.
E che il 40% della nostra popolazione non ha un peso adeguato alla propria altezza, 3 persone su 10 sono sovrappeso, addirittura 1 su 10 è obesa Per questo, l’Osservatorio suggerisce di rivedere le nostre abitudini alimentari ed ha elaborato alcuni consigli utili a migliorarne l’apporto ”.
I consigli dei nutrizionisti dell’Osservatorio Grana Padano.
Va sottolineato, come premessa, che l’obesità è a tutti gli effetti una malattia e, come tale, va diagnosticata e trattata da specialisti. Quindi una dieta ipocalorica equilibrata che garantisca tutti i fabbisogni nutrizionali è l’obiettivo del trattamento dietetico, che deve portare ad una graduale riduzione del peso che si mantenga nel tempo.
Ecco alcuni consigli per migliorare l’apporto di calcio e la salute delle ossa:
- Praticare regolare attività fisica durante il periodo adolescenziale/giovanile, per favorire il massimo sviluppo minerale osseo.
- Evitare le diete “fai-da- te”, la dieta è un atto medico e deve essere prescritta da specialisti
- I formaggi, soprattutto quelli a pasta dura sono un’ottima fonte di calcio e pertanto dovrebbero essere sempre presenti, in quantitativi adeguati, anche nelle diete ipocaloriche
- È possibile assimilare buone quantità di calcio assumendo latte, i suoi derivati (yogurt, formaggi)
- Anche le verdure come i broccoli, i carciofi, la cicoria e il radicchio contengono calcio, si consiglia pertanto di assumere una porzione di verdura ad ogni pasto
- Le acque minerali risultano una buona fonte di calcio biodisponibile, scegliere quelle ricche di calcio aiuta a soddisfare il fabbisogno giornaliero raccomandato
- L’assorbimento di calcio può diminuire perché il calcio si lega alle fibre, ai fitati e agli ossalati presenti nell’intestino (gli ossalati sono contenuti negli asparagi, spinaci, nei piselli e nel tè, mentre i fitati sono contenuti nei cereali e nei legumi)
- Attenzione alla caffeina, che può favorire l’eliminazione di calcio mediante i suoi effetti diuretici, bisogna moderare il consumo di caffé e di tutte le bevande che contengono caffeina
- Una dieta troppo ricca di proteine può determinare un’ eccessiva eliminazione di calcio attraverso la diuresi, occorre quindi preferire una dieta equilibrata, con un apporto di proteine controllato
- L’alcol riduce l’attivazione della Vitamina D a livello del fegato, si consiglia di bere non più di un bicchiere di vino, preferibilmente rosso, ai pasti
- Esporre quotidianamente viso, collo e braccia alla luce solare, non filtrata da vetri e filtri solari, almeno 10-15 minuti al giorno in estate, e 20-30 minuti in inverno
INDAGINE SUGLI ERRORI NUTRIZIONALI E GLI STILI DI VITA
L’Osservatorio nasce nel 2004 grazie all’impegno del Consorzio Tutela Grana Padano in collaborazione con FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e SIMG (Società Italiana di Medicina Generale). Dall’inizio del 2005 sta fotografando gli stili alimentari della popolazione italiana con appositi questionari somministrati dai Medici e Pediatri di libera scelta ai loro assistiti, ai quali nel 2007 si sono aggiunti Dietisti e altri Medici Specialisti. L’indagine non è svolta da intervistatori ma da professionisti della salute che svolgono sui loro assistiti delle anamnesi alimentari a favore della loro salute e a scopo educativo. I dati rinvenenti dalle anamnesi vengono poi raccolti ed elaborati in dati osservazionali epidemiologici che vengono diffusi alla società civile.
Ad oggi:
ha coinvolto 186 dietisti e 908 medici, di cui 301 pediatri, 501 medici di medicina generale e 106 medici specialisti, che hanno arruolato nel progetto 23659 persone di cui 7006 in età pediatrica e 16653 adulti.
Il Comitato Scientifico
Il board scientifico multidisciplinare è coordinato dalla Dott.ssa Maria Letizia Petroni (Medico specializzato in medicina interna ed esperto di alimentazione, nutrizione clinica ed obesità, autrice di oltre 50 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, coordinatore di ricerche finalizzate per il Ministero della Salute e docente incaricato di Dietetica e Nutrizione presso diverse Università italiane), e composto dal pediatra nutrizionista esperto in obesità infantile Prof. Claudio Maffeis, (Docente di Pediatria, Università degli Studi di Verona), dal cardiologo e angiologo Prof. Sergio Coccheri (Ordinario di Malattie Cardiovascolari, Università di Bologna), dal gastroenterologo Prof. Davide Festi, (Ordinario di Gastroenterologia, Università degli studi di Bologna), e dallo statistico Prof. Alessandro Lubisco (Docente di Statistica, Università degli Studi di Bologna).
Gli obiettivi:
• Educare l'intervistato ad una corretta alimentazione e suggerire uno stile di vita quale prevenzione primaria, secondo quanto identificato dal programma "Guadagnare Salute" del Ministero della Salute.
• Ottenere una stima qualitativa delle abitudini nutrizionali degli italiani, e sulle loro abitudini, quali fumo, e attività fisica.
• Fornire al medico di famiglia uno strumento operativo per agevolare l’anamnesi nutrizionale.
• Identificare i principali errori nutrizionali degli italiani e diffondere la cultura della corretta alimentazione.
La raccolta dei dati:
la raccolta dei dati è effettuata con l’ausilio di un questionario elettronico che valuta la frequenza di assunzione settimanale o mensile di alcuni alimenti selezionati di cui viene “pesato” il contenuto in nutrienti specifici. La quantità di alimenti dichiarati al medico, vengono elaborati da un software, costruito specificamente per questa ricerca, che calcolando la quantità di nutrienti contenuti in ogni alimento, valuta complessivamente quanti e quali nutrienti sono stati introdotti con la dieta. Il software è in grado, inoltre, di calcolare lo scostamento, rispetto ai valori standard dei fabbisogni giornalieri per età e sesso, e di dare suggerimenti sulle scelte alimentari che il soggetto valutato può seguire per correggere l’errore nutrizionale emerso dall’indagine, oltre che permettere al medico di suggerire comportamenti personalizzati a seconda del quadro clinico dell'intervistato.
L’aggiornamento del software:
a partire dal 2007, il software utilizzato per raccogliere dati è stato migliorato permettendo ai medici non solo di registrare le informazioni sulle abitudini alimentari ma anche quelle sullo stile di vita dei propri pazienti come lo svolgimento di attività fisica, il tempo trascorso in attività sedentarie (guardare la TV, utilizzare il PC, fare giochi elettronici) e l’abitudine al fumo; grazie a questo nuovo aggiornamento vengono inoltre rilevati oltre al peso e altezza anche la circonferenza addominale del paziente.
Riconoscimenti:
Alla Campagna “Educazione Nutrizionale Grana Padano”, di cui fa parte l’Osservatorio Grana Padano, è stato assegnato, il 22 ottobre 2006 a Shanghai, il primo premio Nutri Award come migliore campagna educativa a livello mondiale. Al premio, promosso dalla FAO (Food and Agriculture Organization) e dall’IDF (International Dairy Federation), la federazione mondiale dei produttori di latte e formaggi, hanno concorso decine di campagne provenienti da 29 paesi.
Nell'ambito del Dietecom 2007 di Milano è stato assegnato il premio "Nutrigold 2007 la Migliore Comunicazione Nutrizionale" alle attività 2007 "Educazione Nutrizionale Grana Padano".
Per ulteriori informazioni: www.osservatorio.granapadano.it
Fonte: Ufficio stampa OSC Healthcare