Adozioni internazionali, protocollo di accoglienza sanitaria
Le adozioni internazionali sono un fenomeno iniziato negli USA dopo la seconda guerra mondiale e aumentato con la guerra di Corea. In Italia si è affermato negli ultimi 20-30 anni. Ogni anno arrivano circa 2500-3500 bambini, circa 2/3-3/4 degli adottati, ma con 15-20000 famiglie in attesa. In Emilia-Romagna circa 200-300 adozioni all’anno.
Provenienza Europa dell’Est (ex-blocco comunista) 25-50%, India e Nepal 10-20%, Sud-America 10-20%, Cina e Sud-est asiatico 5-15% (in aumento), Africa 3-10% (pure in aumento). I paesi di origine variano di anno in anno e di lustro in lustro anche in base ai rapporti in tal senso con i governi locali.
PERCHE’ UN PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA SANITARIA DI QUESTI BAMBINI?
1. Controllo dello stato di nutrizione per il rischio di carenze globali o selettive ( malnutrizione, avitaminosi, anemie da deficit di ferro e vitamine, carenze di iodio etc.)
2. Possibilità di malattie in atto congenite o acquisite infettive o secondarie a precedenti danni (in gravidanza, alla nascita o successivi)
3. Controllo stato vaccinale a causa della non certezza della veridicità dell’eventuale documentazione in possesso del bambino.
4. Possibilità di trasmettere ad altri eventuali infezioni ed infestazioni (parassitarie) o se non protetti dalle vaccinazioni possibili causa di focolai per malattie in apparenza sotto controllo sanitario.
5. In caso di malattie croniche non ancora diagnosticate importanza di una diagnosi tempestiva e di terapia adeguata per limitare danni ed iniziare recupero. Ciò è soprattutto importante per i bambini con problemi neurologici, neuropsicologici, comportamentali e decisamente psichiatrici che potrebbero peggiorare in seguito allo stress (positivo e negativo) del cambiamento avvenuto: (ambiente e tipo di vita, nazione, clima, conoscenze etc).
6. Valutazione e follow-up accrescitivo per monitorare l’atteso e fisiologico recupero accrescitivo (presente anche in bambini apparentemente con buona crescita) e la cui assenza può essere indice di disagio, di malattia silente, di un problema non ancora riconosciuto. Grande rischio di pubertà precoce in queste bambine con riduzione della statura da adulte, disagio fisico e psicologico, rischio di molestie ed altro
PERCHE’ UN CONVEGNO SUI PROBLEMI MEDICI (PEDIATRICI) POTENZIALMENTE PRESENTI SIA ALL’ARRIVO SIA SUCCESSIVAMENTE E SUL PROTOCOLLO SANITARIO DI ACCOGLIENZA
Le relazioni che verranno presentate al Convegno verteranno sui problemi suddetti ed in particolare verranno affrontati e discussi con il pubblico
1) Protocollo sanitario di accoglienza di questi bambini preparato dalla CAI (Commissione Adozioni Internazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e recepito per prima dalla Regione Emilia-Romagna con PG Regionale n. 297633 del 22/11/2007. Problemi generali, vaccinali ed infettivologici, esami di laboratorio ed indagini cliniche e specialistiche. La relatrice sarà la Dottoressa Giuseppina Veneruso, responsabile del Centro Adozioni internazionali dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze che centralizza annualmente i circa 200- 250 bambini adottati in Toscana
2) Problemi infettivologici particolari quali tubercolosi ed epatiti, gravi e pericolosi sia per il bambino sia per la sanità pubblica. Relatore Dott. Icilio Dodi - Divisione Pediatrica - Sezione Infettivi dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma
3) Problemi parassitologici clinici e diagnostici, in particolare le parassitosi tropicali ed altre un tempo diffuse da noi ed ora quasi dimenticate e quindi di difficile diagnosi e terapia. Relatore uno dei maggiori esperti in campo pediatrico che vede ogni anno centinaia di bambini adottati provenienti da tutto il paese: Dott. Giorgio Zavarise - Divisione Pediatrica Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar – Verona
4) Problemi accrescitivi e puberali e monitoraggio, come detto in precedenza, della successiva crescita di recupero. Ricerca di segni di malattie congenite primitive (genetiche) o secondarie a danni gravidici (sostanze tossiche, infezioni) e perinatali. Relatore Prof. Raffaele Virdis, fondatore e responsabile dell’ambulatorio Adozioni internazionali di Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
5) Le ultime due relazioni verteranno sui problemi neurologici, abbastanza frequenti in questi bambini per le mediocri condizioni sanitarie dei paesi di origine e particolarmente dell’ambiente familiare solitamente povero se non degradato. Relatori sono il Prof Francesco Pisani – Responsabile del Servizio Neuropsichiatrico Infantile dell’Università e Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma e la neuropsicologa Dott.ssa Maria Gugliotta del Centro Neurofibromatosi e Adozioni Internazionali della Clinica Pediatrica - Università e Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma.
Originalità ed importanza del Convegno: nonostante la frequenza delle adozioni internazionali finora si è data poca importanza agli aspetti medici prediligendo quelli psicologici e sociali e quindi necessità di una messa a punto della situazione con alcuni dei maggiori esperti nazionali nei rispettivi campi di interesse. Il convegno è indirizzato soprattutto ai pediatri e ai medici di famiglia che sono i primi a vedere questi bambini, che poi seguiranno per anni, e ai quali è affidato, in alcune regioni come l’Emilia-Romagna, l’incarico della accoglienza sanitaria e dell’applicazione del protocollo. Altre figure professionali (psicologi, infermieri, assistenti sociali, insegnanti, etc.) possono essere interessati al convegno che è aperto anche ai genitori adottivi, anche in attesa e a tutti gli interessati all’argomento.
Ampio spazio per la discussione con presentazioni interattive da parte dei relatori per stimolare domande ed eventualmente simulare situazioni a rischio e casi particolari da affrontare collegialmente. La presenza anche dei genitori assicurerà domande nate dall’esperienza degli stessi e riguardanti situazioni reali spesso fuori dai protocolli.
Il Convegno si svolgerà Sabato 12 marzo a Parma.
Provenienza Europa dell’Est (ex-blocco comunista) 25-50%, India e Nepal 10-20%, Sud-America 10-20%, Cina e Sud-est asiatico 5-15% (in aumento), Africa 3-10% (pure in aumento). I paesi di origine variano di anno in anno e di lustro in lustro anche in base ai rapporti in tal senso con i governi locali.
PERCHE’ UN PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA SANITARIA DI QUESTI BAMBINI?
1. Controllo dello stato di nutrizione per il rischio di carenze globali o selettive ( malnutrizione, avitaminosi, anemie da deficit di ferro e vitamine, carenze di iodio etc.)
2. Possibilità di malattie in atto congenite o acquisite infettive o secondarie a precedenti danni (in gravidanza, alla nascita o successivi)
3. Controllo stato vaccinale a causa della non certezza della veridicità dell’eventuale documentazione in possesso del bambino.
4. Possibilità di trasmettere ad altri eventuali infezioni ed infestazioni (parassitarie) o se non protetti dalle vaccinazioni possibili causa di focolai per malattie in apparenza sotto controllo sanitario.
5. In caso di malattie croniche non ancora diagnosticate importanza di una diagnosi tempestiva e di terapia adeguata per limitare danni ed iniziare recupero. Ciò è soprattutto importante per i bambini con problemi neurologici, neuropsicologici, comportamentali e decisamente psichiatrici che potrebbero peggiorare in seguito allo stress (positivo e negativo) del cambiamento avvenuto: (ambiente e tipo di vita, nazione, clima, conoscenze etc).
6. Valutazione e follow-up accrescitivo per monitorare l’atteso e fisiologico recupero accrescitivo (presente anche in bambini apparentemente con buona crescita) e la cui assenza può essere indice di disagio, di malattia silente, di un problema non ancora riconosciuto. Grande rischio di pubertà precoce in queste bambine con riduzione della statura da adulte, disagio fisico e psicologico, rischio di molestie ed altro
PERCHE’ UN CONVEGNO SUI PROBLEMI MEDICI (PEDIATRICI) POTENZIALMENTE PRESENTI SIA ALL’ARRIVO SIA SUCCESSIVAMENTE E SUL PROTOCOLLO SANITARIO DI ACCOGLIENZA
Le relazioni che verranno presentate al Convegno verteranno sui problemi suddetti ed in particolare verranno affrontati e discussi con il pubblico
1) Protocollo sanitario di accoglienza di questi bambini preparato dalla CAI (Commissione Adozioni Internazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e recepito per prima dalla Regione Emilia-Romagna con PG Regionale n. 297633 del 22/11/2007. Problemi generali, vaccinali ed infettivologici, esami di laboratorio ed indagini cliniche e specialistiche. La relatrice sarà la Dottoressa Giuseppina Veneruso, responsabile del Centro Adozioni internazionali dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze che centralizza annualmente i circa 200- 250 bambini adottati in Toscana
2) Problemi infettivologici particolari quali tubercolosi ed epatiti, gravi e pericolosi sia per il bambino sia per la sanità pubblica. Relatore Dott. Icilio Dodi - Divisione Pediatrica - Sezione Infettivi dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma
3) Problemi parassitologici clinici e diagnostici, in particolare le parassitosi tropicali ed altre un tempo diffuse da noi ed ora quasi dimenticate e quindi di difficile diagnosi e terapia. Relatore uno dei maggiori esperti in campo pediatrico che vede ogni anno centinaia di bambini adottati provenienti da tutto il paese: Dott. Giorgio Zavarise - Divisione Pediatrica Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar – Verona
4) Problemi accrescitivi e puberali e monitoraggio, come detto in precedenza, della successiva crescita di recupero. Ricerca di segni di malattie congenite primitive (genetiche) o secondarie a danni gravidici (sostanze tossiche, infezioni) e perinatali. Relatore Prof. Raffaele Virdis, fondatore e responsabile dell’ambulatorio Adozioni internazionali di Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
5) Le ultime due relazioni verteranno sui problemi neurologici, abbastanza frequenti in questi bambini per le mediocri condizioni sanitarie dei paesi di origine e particolarmente dell’ambiente familiare solitamente povero se non degradato. Relatori sono il Prof Francesco Pisani – Responsabile del Servizio Neuropsichiatrico Infantile dell’Università e Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma e la neuropsicologa Dott.ssa Maria Gugliotta del Centro Neurofibromatosi e Adozioni Internazionali della Clinica Pediatrica - Università e Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma.
Originalità ed importanza del Convegno: nonostante la frequenza delle adozioni internazionali finora si è data poca importanza agli aspetti medici prediligendo quelli psicologici e sociali e quindi necessità di una messa a punto della situazione con alcuni dei maggiori esperti nazionali nei rispettivi campi di interesse. Il convegno è indirizzato soprattutto ai pediatri e ai medici di famiglia che sono i primi a vedere questi bambini, che poi seguiranno per anni, e ai quali è affidato, in alcune regioni come l’Emilia-Romagna, l’incarico della accoglienza sanitaria e dell’applicazione del protocollo. Altre figure professionali (psicologi, infermieri, assistenti sociali, insegnanti, etc.) possono essere interessati al convegno che è aperto anche ai genitori adottivi, anche in attesa e a tutti gli interessati all’argomento.
Ampio spazio per la discussione con presentazioni interattive da parte dei relatori per stimolare domande ed eventualmente simulare situazioni a rischio e casi particolari da affrontare collegialmente. La presenza anche dei genitori assicurerà domande nate dall’esperienza degli stessi e riguardanti situazioni reali spesso fuori dai protocolli.
Il Convegno si svolgerà Sabato 12 marzo a Parma.
Fonte: Il pediatra e le adozioni internazionali