Attenzione ai denti, con l’impianto, il cuore rischia di soffrire!

La perdita di denti rappresenta senza eccezione un evento traumatico per ogni persona: da un’indagine del 2010 del National Institute of Dental Research risulta ad esempio che il 42% della popolazione americana sopra i 65 anni, mostra una parziale o completa assenza di denti naturali. Tra i rimedi, la protesi rimovibile di tipo tradizionale è spesso poco tollerata sia per motivi psicologici sia funzionali, mentre con l’implantologia osteointegrata la perdita di uno o più elementi dentari non costituisce più un problema permanente.

Ma se per un verso l’odontoiatria è stata rivoluzionata dall’affermarsi dell’osteointegrazione che ha migliorato notevolmente la qualità di vita del paziente e cambiato il modo di lavorare dei dentisti, dall’altro essa può essere origine di nuove e importanti patologie.

Premesso infatti che la piorrea (parodontite) è la causa primaria della perdita dei denti, molti studi associano l’infiammazione cronica che trae origine dalla parodontite allo sviluppo di importanti patologie che interessano principalmente l’apparato cardiovascolare. I batteri responsabili della parodontite non si trovano solo attorno ai denti naturali, ma possono anche attaccare sia la gengiva che l’osso attorno agli impianti, dando origine a una nuova patologia infiammatoria definita “perimplantite” nella quale i batteri trovano un habitat ideale all’interno di tutte le cavità interne degli impianti endossei.

“Questo aspetto – lancia l’allarme Bartolomeo Assenza, Medico Chirurgo odontoiatra - è stato finora trascurato in ambito odontoiatrico, prospettando uno scenario inquietante per i prossimi anni, nel quale l’aumento dell’età media della popolazione e del contemporaneo incremento degli impianti inseriti, rischia di tramutarsi in una “BOMBA” dagli effetti devastanti”.

Quali sono le proposte dei produttori di impianti per sopperire all’infiltrazione batterica?
Da molti anni le aziende produttrici di impianti sono impegnate nella ricerca di soluzioni che impediscano il passaggio dei batteri dal cavo orale all’interno degli impianti, senza trovare metodi di sigillo tali da risolvere il problema, in quanto la maggior parte di essi prevede che i vari componenti siano uniti tra loro mediante viti.

“I killer delle arterie non sono solo i rischi legati al fumo alla sedentarietà, – continua Assenza - ma anche ad aspetti come la formazione del tartaro attorno ai denti e il serbatoio batterico all’interno degli impianti endossei. Si è definitivamente accertato che l’infezione batterica gioca un ruolo molto importante nella patologia coronarica arterosclerotica. Essendo anche la perimplantite un processo infettivo di origine batterica nel tessuto osseo circostante l'impianto in titanio, sarebbe irresponsabile non pensare allo stesso rischio. Ecco perché negli ultimi vent’anni ho contribuito a sviluppare e brevettato un sistema implantare che elimina l’uso delle viti e azzera ogni possibilità che la parte interna degli impianti diventi un serbatoio di batteri e quindi causi patologie cardiovascolari e sistemiche.”

Attenzione: il primo sintomo della presenza di infezioni è l’alitosi che si sviluppa nelle persone sottoposte al trattamento implantare con i relativi disagi di relazione.
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Bone System: Nata nel 1991, Bone System è specializzata in soluzioni implantari evolute che coniugano innovative tecniche implantologiche con i migliori materiali presenti sul mercato.

Fonte: Ufficio stampa Bone System