IL GLUTINE: FUNZIONE ED EFFETTI
Il glutine, una massa reticolare, elastica e porosa, rappresenta la struttura principale di un impasto per la panificazione cui, in sostanza, garantisce l’elasticità. Il glutine deriva da un insieme di proteine che compongono il grano, l’orzo, la segale e diversi altri cereali, appartenenti alla famiglia delle graminacee. L’unione di proteine che compongono il glutine è definita prolamine. Le prolamine contengono un aminoacido (la prolina) poco digeribile che, in alcuni individui particolarmente sensibili, può arrivare a scatenare una vasta gamma di reazioni. L’ingestione di un alimento contenente glutine porta l’organismo a riconoscerlo come un elemento estraneo ed avvia un serie di attività che nei casi più gravi possono distruggere la mucosa intestinale (Celiachia), oppure in quelli più lievi dare sintomi gastrointestinali (Sensibilità al Glutine). In entrambi i casi, tali sintomi generalmente regrediscono con una dieta temporanea priva di glutine.
Al di là della sua funzione nella panificazione o negli impasti farina e acqua, il glutine, proprio per la sua componente in aminoacidi non essenziali per l’organismo, può tranquillamente essere rimosso dalla propria dieta senza alcuna carenza nutrizionale.
LA MAPPA DEI DISTURBI COLLEGATI AL GLUTINE
Celiachia, allergia al grano e sensibilità al glutine, sono queste le tre patologie che vanno riunite sotto l’unico cappello dei disturbi correlati al glutine. Facili a confondersi per le possibili manifestazioni organiche, ma con alcune lievi differenze per i per tempi di insorgenza. Sostanzialmente gli esperti hanno caratterizzato le differenze che esistono a livello molecolare e di risposta immunitaria fra due condizioni, entrambe attivate dall’ingestione di glutine: la celiachia e la sensibilità al glutine. Mentre nella celiachia si attiva un meccanismo di tipo autoimmune fortemente condizionato da una risposta adattativa del sistema immunitario, la sensibilità al glutine sembra coinvolgere maggiormente un meccanismo immunitario innato, senza interessamento della funzione della barriera intestinale. Per tutte le patologie, si pensa che siano i cambiamenti genetici del grano stesso che influiscono, in alcuni individui predisposti, sull’esordio delle reazioni al glutine (vedi schema della mappa dei disturbi collegati al glutine).
CLASSIFICAZIONE:
Reazioni autoimmuni al glutine: Celiachia (CD), Atassia da Glutine, Dermatite Erpetiforme (DH)
Reazioni al glutine IgE-mediate: Allergia al Grano
Reazione al glutine in cui CD e allergia da grano siano state escluse: Sensibilità al Glutine (possibile meccanismo che coinvolge l’immunità innata)
LA SENSIBILITÀ AL GLUTINE, 6 PER CENTO LA PROBABILE INCIDENZA
La sensibilità al glutine è un’entità clinica osservata sempre più spesso negli ambulatori dello specialista. Si tratta di un disturbo di recentissimo inquadramento clinico. Viene diagnosticato in pazienti per lo più adulti che presentano disturbi intestinali o a carico di altri apparati. Queste persone in passato venivano spesso diagnosticate come affette da disturbo funzionale o colon irritabile. Impressionanti sono le dimensioni del fenomeno: dati recenti suggeriscono che la frequenza della sensibilità al glutine si attesti intorno al 6% della popolazione mentre quella della celiachia, pur essendo assolutamente rilevante, è attorno all’1%. Se ancora oggi per la celiachia si parla di iceberg ad indicare che la maggioranza dei casi sono sommersi perché sfuggono alla diagnosi, per la sensibilità al glutine questo iceberg assume delle dimensioni ancora più macroscopiche. A tutt’oggi, solo escludendo, attraverso le analisi cliniche, la celiachia o l’allergia al grano, si arriva alla diagnosi definitiva di sensibilità al glutine.
IL PERCORSO PER ARRIVARE ALLA DIAGNOSI
Per diagnosticare la sensibilità al glutine è importante che il paziente riferisca con precisione al proprio medico i segni ed i sintomi che accusa. Sarà quindi esclusivamente il medico a stabilire se il soggetto dimostra sintomi che possono essere associati alla sensibilità al glutine. Considerato però che la sintomatologia della sensibilità al glutine è facilmente sovrapponibile a quella della celiachia, il paziente dovrà sottoporsi ai tutti i test specifici ad escludere tale patologia. Dai risultati dell’l’indagine endoscopica con biopsia e ricerca di anticorpi anti-glutine, se la celiachia è esclusa è possibile considerare la sensibilità al glutine.. Tuttavia dato che gli anticorpi non sono specifici per la sensibilità al glutine, sono presenti sia nel soggetto celiaco oltre che nei soggetti normali, quindi, qualora la biopsia non mostri la presenza conclamata di alcuna patologia, inclusa la celiachia, è opportuno iniziare una terapia che consiste nella dieta temporanea priva di glutine.
In sequenza le procedure diagnostiche della sensibilità al glutine:
Escludere l’allergia al glutine – In primo luogo bisognerà capire se si è allergici al glutine. Fra queste allergie si comprendono: le allergie respiratorie, più presenti negli adulti, tra cui l’asma dei fornai e la rinite; le allergie da cibo (principalmente riscontrabili nei bambini) con sintomi gastrointestinali, orticaria e angio-edema, ostruzioni bronchiali, peggioramento della dermatite atopica; l’orticaria da contatto con un’analisi che va a verificare se vi è reattività al grano (WDEIA ovvero Wheat Dependent Exercise Induced Anaphylaxis).
Escludere la celiachia – Per escludere la celiachia, si verrà sottoposti alla ricerca di specifici marcatori sierologici, attraverso un prelievo di sangue. La celiachia, infatti, è caratterizzata da dei marcatori che sono: l’anti-trans-glutaminasi tissutale (tTG), l’EMA (Anti endomisio) e il deficit di IgA.
SECONDE INDAGINI:
La biopsia intestinale – Il soggetto Sensibile al Glutine, diversamente da quanto accade nel celiaco, non presenta atrofia dei villi intestinali (la struttura della mucosa è nella norma) e ha un numero normale di linfociti intraepiteliali (ovvero all’interno della mucosa). L’aumento di tali linfociti, infatti, è caratterizzante per la patologia celiaca.
Anticorpi anti-gliadina(AGA) di prima generazione – Le Immunoglobuline A sono anticorpi particolarmente presenti in saliva, lacrime, muchi e provvedono a difendere l’organismo dagli agenti esterni. Le immunoglobuline G, invece, attaccano ed eliminano l’agente esterno. Sia gli AGA IgA che IgG sono scarsi nella malattia celiaca, ma possono essere presenti nei soggetti sensibili al glutine. Può accadere, ad esempio, che valori alti di tali immunoglobuline si presentano in soggetti non celiaci, soprattutto in bambini o adulti con disturbi gastrointestinali in atto (ad esempio la diarrea) e anche in presenza di altre patologie (es. sindrome del colon irritabile).
I sintomi e i segni regrediscono una volta adottata la dieta priva di glutine – I pazienti che rispondono ai criteri diagnostici sopra-riportati risolvono la sintomatologia praticando anche temporaneamente una dieta priva di glutine.
DISTINZIONE TRA CELIACHIA E SENSIBILITÀ
Esistono casi di reattività al glutine che, anche se si manifestano con segni e sintomi simili alla malattia celiaca o anche all’allergia (qui solo con manifestazioni gastrointestinali), non sono da confondersi con queste due categorie, perché di “Sensibilità al glutine” si tratta. La malattia celiaca è un’intolleranza permanente al glutine, la sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. Al contrario, i soggetti “sensibili al glutine” non tollerano il glutine, ma tale intolleranza può scomparire con una dieta temporanea priva di glutine.
Se si va ad approfondire, mentre nel paziente celiaco a livello intestinale appaiono lesioni che cambiano morfologicamente la mucosa dell’intestino tenue, nel soggetto sensibile al glutine tali lesioni sono praticamente inesistenti o comunque assai limitate e scompaiono con una dieta priva di glutine temporanea.
COME E DOVE SI MANIFESTA (SINTOMATOLOGIA) LA SENSIBILITÀ AL GLUTINE
Apparato gastrointestinale
A livello dell’apparato gastrointestinale possono presentarsi dolore addominale, bruciore alla bocca dello stomaco, nausea e vomito, borborigmi, gonfiore di pancia, stitichezza e diarrea.
Articolazioni – Ossa – Muscoli
Il soggetto sensibile al glutine potrà accusare senso di affaticamento, intorpidimento di gambe e braccia oltre che crampi muscolari e dolori alle articolazioni.
La sfera neurologica
A livello neurologico sarà possibile l’insorgenza di mal di testa e ci si potrà sentire con la mente annebbiata, fino ad accusare momenti di collasso (svenimenti).
La pelle
Il soggetto sensibile al glutine potrà manifestare segni anche a livello della pelle con l’insorgenza di eczemi e comparsa di piccole macchie rosse. La mucosa della lingua apparirà infiammata e tumefatta con possibile insorgenza di dolore durante la masticazione o quando si parla e la comparsa (se il problema si cronicizza) di fissurazioni e ulcere e chiazze biancastre.
Il sangue
All’esame del sangue il soggetto appare anemico.
UNA TERAPIA COMUNE: LA DIETA SENZA GLUTINE
Per ricapitolare, se si escludono all’anamnesi e con gli opportuni esami clinici l’allergia al grano, la Celiachia (con la ricerca nel siero degli anticorpi specifici tTG/EMA/dAGA negativi e deficienza di IgA), la presenza dei geni HLA (DQ2 e DQ8), la biopsia intestinale è nella norma e non mette in luce atrofia dei villi e sono presenti nel siero gli anticorpi anti-gliadina IgA e/o IgG (AGA) ed il paziente ha riferito un miglioramento della sua sintomatologia utilizzando prodotti senza glutine, il soggetto è dichiarato come sensibile al glutine e può essere trattato con una dieta aglutinata per un determinato periodo. Di norma la sospensione fa regredire segni e sintomi e la dieta senza glutine è temporanea. Si fa notare che il trattamento, sia che si tratti di allergia al grano, di celiachia, o di sensibilità al glutine, è il medesimo: l’esclusione del glutine dalla dieta. La differenza è che nell’allergia, la sospensione è temporanea e può essere necessaria la somministrazione di cortisonici; nella celiachia la sospensione è a tempo indeterminato (il soggetto celiaco non deve ingerire alimenti contenenti anche piccolissime tracce di glutine e per sempre); nella GS la sospensione di diete con glutine potrebbe essere solo temporanea.
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I partecipanti della First Consensus Conference on Gluten Sensitivity
Professor Alessio Fasano, M.D., Professor of Pediatrics, Medicine, and Physiology, Director, Mucosal Biology Research Center University of Maryland School of Medicine
Professor Carlo Catassi, Department of Pediatrics, Università Politecnica delle Marche, Co-Director, Center For Celiac Research, University of Maryland School of Medicine, Baltimore MD
Dottoressa Anna Sapone, Dipartimento di Internistica Clinica e Sperimentale “Magrassi-Lanzara” – Gastroenterologia c/o Servizio di Endoscopia Digestiva, Napoli Ita
Professoressa Carolina Ciacci, Università di Salerno, Responsabile del centro di coordinamento per la celiachia dell’adulto della regione Campania, Italia
Dr. Michael Schumann, Clinica di gastroenterologia, reumatologia e infettivologia Charité, Campus Benjamin Franklin di Berlin, Germania
Professor Umberto Volta, Ospedale Sant’Orsola Malpighi Bologna, Presidente Comitato Scientifico Nazionale Associazione Italiana Celiachia, Italia
Professor Peter Green, Clinical Medicine at Columbia University New York, Celiac Disease Center, USA
Professor Julio Cesar Bai, Departamento de Medicina, Hospital de Gastroenterología Dr. Carlos Bonorino Udaondo, Buenos Aires, Argentina
Doctor Katri Kaukinen, Head Gastroenterologist, celiac disease researcher in University of Tampere, Finland
Professor Danilo Villalta, Ospedale di Pordenone, Responsabile Unità di Allergologia e immunologia Clinica, Italia
Professor Kamram Rostami, MD, PhD., Clinical Lecturer, School of Medicine, University Hospital Birmingham, UK
Dr. Jernej Dolinsek, Pediatric Gastroenterologyst, University Medical Center Maribor, Slovenia
Professor Marios Hadjivassiliou, Consultant Neurologyst, Sheffield Hallamshire Hospital, UK
Professor David S. Sanders, Consultant Gastroenterologyst, Royal Hallamshire Hospital & the University of Sheffield, UK.
Link da vedere: Glutensensitive.net
Fonte: Dr. Schär Institute