Allergie alimentari durante le feste, alcune regole per non correre rischi
L’8% degli italiani in età pediatrica soffre di allergie alimentari, 3% per la popolazione adulta. Tavola del Natale a rischio. In aumento le reazioni gravi alle allergie alimentari: +3% ogni anno. I consigli degli specialisti della Siaic.
Attenzione alle allergie alimentari: con l’arrivo delle grandi feste natalizie la possibilità di incorrere in conseguenze, anche gravi, provocate da alimenti particolari aumenta notevolmente. Quella delle allergie alimentari è una problematica che colpisce tantissimi italiani: in età pediatrica si calcola un 8% affetto da tale problematica, mentre si conta un 3% per la popolazione adulta.
Gli alimenti più pericolosi sono quelli della frutta a guscio, quali noci, mandorle e nocciole. E' possibile che una persona con una soglia di reattività abbastanza alta possa mangiare senza problemi piccole quantità di tali alimenti, ma non tolleri le quantità più elevate ingerite durante le feste. La noce brasiliana, spesso mangiata solo nel periodo natalizio, è responsabile di gravi reazioni anafilattiche.
Un altro gruppo di alimenti importante è quello dei crostacei, quali aragoste e gamberoni, oggetto di pasti abbondanti nel periodo natalizio, mentre nel resto dell'anno vengono consumati di rado e in piccola quantità. I soggetti ad allergie nei confronti di questi alimenti devono essere molto cauti ed evitarli, ovviamente laddove possibile. Consigliabile avere sempre con sé gli antistaminici, ma per i soggetti più a rischio, o che hanno avuto già in precedenza shock anafilattici, questi non possono bastare.
«Per loro è indispensabile il salvavita, l’adrenalina con l’ausiliatore – spiega il Prof. Oliviero Rossi, allergologo Consigliere della SIAIC, Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Clinica – Ma lo dovrebbe usare soltanto chi avuto reazioni gravi da pronto soccorso. Una percentuale che aumenta sempre di più: le reazioni gravi agli alimenti, quelli che portano le persone a rivolgersi al pronto soccorso, crescono di un 3% ogni anno. Questo perché c’è un incremento di questi alimenti manipolati, additivi e conservanti: li contengono il 90% dei prodotti in vendita al supermercato, che possono provare anche fenomeni simili a quelli allergici.»
Ma non fate attenzione solo a tavola: la tipica pollinosi dicembrina è quella da cipresso, che interessa solo le regioni in cui fa parte significativamente della flora locale, «La pollinosi da cipresso, proprio per il periodo in cui si manifesta, viene spesso ritenuta un raffreddore invernale – spiega il Prof. Cristoforo Incorvaia, allergologo Consigliere Siaic - La diagnosi può essere quindi tardiva e viene fatta se la persistenza dei sintomi nei mesi successivi, dato che il polline viene prodotto fino a primavera, e conduce il paziente dall'allergologo. Si verifica prevalentemente nelle regioni del centro-sud, dove si stima che 1persona su 4 sia allergica, rispetto a 1 su 10 del Nord».
Cinque regole degli allergologi per evitare problemi durante le festività.
1) Fate attenzione alle piante: la stella di Natale, l’Euphorbia pulcherrima, è imparentata con l'albero della gomma e quindi può provocare sintomi negli allergici al lattice;
2) Massima cautela anche per l'albero di Natale, che libera dentro casa le muffe che erano cresciute su tronco e rami, capaci di causare rinite e asma. Prima di addobbarlo, lavate l'albero e asciugatelo con il phon;
3) Fate un test: la diagnostica molecolare aiuta il paziente a capire quanta probabilità c’è di incorrere in reazioni più o meno gravi. Fatelo prescrivere da un allergologo, meglio della SIAIC;
4) Evitate la farmacia alternativa: per i soggetti allergici ci sono parti che possono essere pericolosissime per i pazienti allergici. Come quelli per le diete, che contengono derivati di semi di frutta secca, o il miele, la pappa reale e il propoli;
5) Abbiate con voi, in qualsiasi occasione, antistaminici e, solo laddove necessario, il salvavita.
Attenzione alle allergie alimentari: con l’arrivo delle grandi feste natalizie la possibilità di incorrere in conseguenze, anche gravi, provocate da alimenti particolari aumenta notevolmente. Quella delle allergie alimentari è una problematica che colpisce tantissimi italiani: in età pediatrica si calcola un 8% affetto da tale problematica, mentre si conta un 3% per la popolazione adulta.
Gli alimenti più pericolosi sono quelli della frutta a guscio, quali noci, mandorle e nocciole. E' possibile che una persona con una soglia di reattività abbastanza alta possa mangiare senza problemi piccole quantità di tali alimenti, ma non tolleri le quantità più elevate ingerite durante le feste. La noce brasiliana, spesso mangiata solo nel periodo natalizio, è responsabile di gravi reazioni anafilattiche.
Un altro gruppo di alimenti importante è quello dei crostacei, quali aragoste e gamberoni, oggetto di pasti abbondanti nel periodo natalizio, mentre nel resto dell'anno vengono consumati di rado e in piccola quantità. I soggetti ad allergie nei confronti di questi alimenti devono essere molto cauti ed evitarli, ovviamente laddove possibile. Consigliabile avere sempre con sé gli antistaminici, ma per i soggetti più a rischio, o che hanno avuto già in precedenza shock anafilattici, questi non possono bastare.
«Per loro è indispensabile il salvavita, l’adrenalina con l’ausiliatore – spiega il Prof. Oliviero Rossi, allergologo Consigliere della SIAIC, Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Clinica – Ma lo dovrebbe usare soltanto chi avuto reazioni gravi da pronto soccorso. Una percentuale che aumenta sempre di più: le reazioni gravi agli alimenti, quelli che portano le persone a rivolgersi al pronto soccorso, crescono di un 3% ogni anno. Questo perché c’è un incremento di questi alimenti manipolati, additivi e conservanti: li contengono il 90% dei prodotti in vendita al supermercato, che possono provare anche fenomeni simili a quelli allergici.»
Ma non fate attenzione solo a tavola: la tipica pollinosi dicembrina è quella da cipresso, che interessa solo le regioni in cui fa parte significativamente della flora locale, «La pollinosi da cipresso, proprio per il periodo in cui si manifesta, viene spesso ritenuta un raffreddore invernale – spiega il Prof. Cristoforo Incorvaia, allergologo Consigliere Siaic - La diagnosi può essere quindi tardiva e viene fatta se la persistenza dei sintomi nei mesi successivi, dato che il polline viene prodotto fino a primavera, e conduce il paziente dall'allergologo. Si verifica prevalentemente nelle regioni del centro-sud, dove si stima che 1persona su 4 sia allergica, rispetto a 1 su 10 del Nord».
Cinque regole degli allergologi per evitare problemi durante le festività.
1) Fate attenzione alle piante: la stella di Natale, l’Euphorbia pulcherrima, è imparentata con l'albero della gomma e quindi può provocare sintomi negli allergici al lattice;
2) Massima cautela anche per l'albero di Natale, che libera dentro casa le muffe che erano cresciute su tronco e rami, capaci di causare rinite e asma. Prima di addobbarlo, lavate l'albero e asciugatelo con il phon;
3) Fate un test: la diagnostica molecolare aiuta il paziente a capire quanta probabilità c’è di incorrere in reazioni più o meno gravi. Fatelo prescrivere da un allergologo, meglio della SIAIC;
4) Evitate la farmacia alternativa: per i soggetti allergici ci sono parti che possono essere pericolosissime per i pazienti allergici. Come quelli per le diete, che contengono derivati di semi di frutta secca, o il miele, la pappa reale e il propoli;
5) Abbiate con voi, in qualsiasi occasione, antistaminici e, solo laddove necessario, il salvavita.
Fonte: Comunicazione Studio Diessecom