Bimbi obesi e genitori distratti ma cambiare si puņ!
Genitori attenti agli stili di vita e all'alimentazione corretta di solito crescono figli a loro volta attenti, ma occhio che le buone abitudini col tempo si perdono (in Italia cosi' come in Europa).
Quindi, bisogna piu' che mai insistere sulla prevenzione e sulla comunicazione, mettendo da parte quei paradigmi tipici degli anni '50 e '60 che, a partire da 'grasso e' bello', in fondo resistono ancora. Č l'essenza dell'incontro "La salute si impara da piccoli-Corretti stili di vita per #CrescereInSalute", promosso da UniSalute e di scena oggi pomeriggio al San Filippo Neri di Bologna.
Proprio nel weekend in cui la citta' e' animata dalla mezza maratona Run Tune Up, allora, stili di vita e buona salute si incrociano tra dati scientifici e slanci di esperti. La premessa e' di Fiammetta Fabris, amministratore delegato di UniSalute, che per il terzo anno promuove incontri pubblici a tema nei giorni della Run Tune Up: "Aiutati dal nostro comitato scientifico- introduce Fabris- abbiamo immaginato di investire per far si' che bimbi e famiglie possano cominciare un nuovo percorso insieme. Come UniSalute, cerchiamo non tanto e non solo una risposta sulle singole prestazioni, ma una vera e propria presa in carico.
Il percorso educativo e' lungo, c'e' bisogno di star vicini alle persone, e proprio per questo nei nostri programmi offriamo un'assistenza a cura di nutrizionisti, psicologi, medici". Ripartendo dai dati, secondo una recente mappatura realizzata dal Joint Research Centre della Commissione europea, il 31% dei bambini italiani soffre di obesita'.
Il trend viene confermato anche dai risultati del Who Childhood Obesity Surveillance Initiative (Cosi), che ha inserito l'Italia in fondo alla graduatoria col 21% di suoi bimbi obesi o in sovrappeso: uno su cinque, quindi.
Ma non va meglio in Europa, dove (considerando la stima su nove Paesi) e' obeso un bambino su tre. Numeri che si affiancano a quelli che tengono banco al San Filippo Neri, dove viene illustrata una ricerca ad hoc sugli stili di vita nella fascia sei-19 anni commissionata da UniSalute a Nomisma a proposito di dieta e movimento, sulla base di 4.000 interviste a bambini e adolescenti.
Spiega Silvia Zucconi, responsabile market intelligence di Nomisma: "Emerge che la colazione viene un po' trascurata, ad esempio, ma anche che oltre l'80% dei ragazzi pratica sport. Un ruolo fondamentale e' quello dei genitori, che diventano veri influencer di stili alimentari e sportivi.
Abbiamo notato - evidenzia Zucconi - una correlazione fortissima tra genitori che fanno sport e pratica sportiva nei relativi figli, e la stessa cosa riguarda lo stile alimentare: genitori attenti hanno anche bambini attenti, di solito". Certo, avvisa l'esperta di Nomisma, "le buone abitudini col tempo un po' si perdono, per questo il lavoro di sensibilizzazione come elemento chiave alla base degli stili di vita corretti deve essere portato avanti con determinazione".
Per la comunita' scientifica, ecco allora Andrea Pession, direttore responsabile della Pediatria del Sant'Orsola-Malpighi di Bologna: "Un soggetto su tre in eta' pediatrica, quindi dai zero ai 18 anni, e' sovrappeso o obeso. Il vero problema di questo eccesso di grasso, che comporta poi problemi di salute, e' legato essenzialmente al fatto che il 50% dei soggetti obesi in eta' pediatrica lo sara' anche da adulto". Prosegue Pession: "Per il 95% dei casi l'obesita' e' detta essenziale, primitiva, e solo nel 5% dei casi e' secondaria, e' patologia. Bisogna che il pediatra escluda questo 5%, per il resto spesso il problema e' di carattere famigliare".
Quindi, bisogna piu' che mai insistere sulla prevenzione e sulla comunicazione, mettendo da parte quei paradigmi tipici degli anni '50 e '60 che, a partire da 'grasso e' bello', in fondo resistono ancora. Č l'essenza dell'incontro "La salute si impara da piccoli-Corretti stili di vita per #CrescereInSalute", promosso da UniSalute e di scena oggi pomeriggio al San Filippo Neri di Bologna.
Proprio nel weekend in cui la citta' e' animata dalla mezza maratona Run Tune Up, allora, stili di vita e buona salute si incrociano tra dati scientifici e slanci di esperti. La premessa e' di Fiammetta Fabris, amministratore delegato di UniSalute, che per il terzo anno promuove incontri pubblici a tema nei giorni della Run Tune Up: "Aiutati dal nostro comitato scientifico- introduce Fabris- abbiamo immaginato di investire per far si' che bimbi e famiglie possano cominciare un nuovo percorso insieme. Come UniSalute, cerchiamo non tanto e non solo una risposta sulle singole prestazioni, ma una vera e propria presa in carico.
Il percorso educativo e' lungo, c'e' bisogno di star vicini alle persone, e proprio per questo nei nostri programmi offriamo un'assistenza a cura di nutrizionisti, psicologi, medici". Ripartendo dai dati, secondo una recente mappatura realizzata dal Joint Research Centre della Commissione europea, il 31% dei bambini italiani soffre di obesita'.
Il trend viene confermato anche dai risultati del Who Childhood Obesity Surveillance Initiative (Cosi), che ha inserito l'Italia in fondo alla graduatoria col 21% di suoi bimbi obesi o in sovrappeso: uno su cinque, quindi.
Ma non va meglio in Europa, dove (considerando la stima su nove Paesi) e' obeso un bambino su tre. Numeri che si affiancano a quelli che tengono banco al San Filippo Neri, dove viene illustrata una ricerca ad hoc sugli stili di vita nella fascia sei-19 anni commissionata da UniSalute a Nomisma a proposito di dieta e movimento, sulla base di 4.000 interviste a bambini e adolescenti.
Spiega Silvia Zucconi, responsabile market intelligence di Nomisma: "Emerge che la colazione viene un po' trascurata, ad esempio, ma anche che oltre l'80% dei ragazzi pratica sport. Un ruolo fondamentale e' quello dei genitori, che diventano veri influencer di stili alimentari e sportivi.
Abbiamo notato - evidenzia Zucconi - una correlazione fortissima tra genitori che fanno sport e pratica sportiva nei relativi figli, e la stessa cosa riguarda lo stile alimentare: genitori attenti hanno anche bambini attenti, di solito". Certo, avvisa l'esperta di Nomisma, "le buone abitudini col tempo un po' si perdono, per questo il lavoro di sensibilizzazione come elemento chiave alla base degli stili di vita corretti deve essere portato avanti con determinazione".
Per la comunita' scientifica, ecco allora Andrea Pession, direttore responsabile della Pediatria del Sant'Orsola-Malpighi di Bologna: "Un soggetto su tre in eta' pediatrica, quindi dai zero ai 18 anni, e' sovrappeso o obeso. Il vero problema di questo eccesso di grasso, che comporta poi problemi di salute, e' legato essenzialmente al fatto che il 50% dei soggetti obesi in eta' pediatrica lo sara' anche da adulto". Prosegue Pession: "Per il 95% dei casi l'obesita' e' detta essenziale, primitiva, e solo nel 5% dei casi e' secondaria, e' patologia. Bisogna che il pediatra escluda questo 5%, per il resto spesso il problema e' di carattere famigliare".
Fonte: Dire