Infezioni Sessualmente Trasmissibili: aumentano i contagi, vademecum del sesso sicuro

Si pratica più sesso occasionale, con più rischi, diminuisce l’uso del
preservativo e manca un' adeguata informazione. Aumentano così i
contagi da Clamidia, Gonorrea, Sifilide specie tra i giovanissimi.
Oltre 200 specialisti della SIMaST lanciano l'allarme a Roma il 17-18
ottobre al X Congresso Nazionale della Società Interdisciplinare per
lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili


I dati raccolti dall’ISS rilevano un incremento delle infezioni dal
2019 al 2022. La proposta della SIMaST mira a sensibilizzare
soprattutto i giovani a intervenire su prevenzione, consapevolezza e
test immediati. Manca un'adeguata informazione tra gli adolescenti che
si avvicinano al sesso e sono disorientati. Scuola e famiglia i grandi
assenti, trascurati i Medici di famiglia e quasi sconosciuti gli
specialisti.

“Sex roulette”, “calippo tour”, chemsex: si moltiplicano soprattutto
tra i più giovani occasioni di sesso occasionale, spesso foraggiate
anche dalle sfide lanciate da app e social. Questi fenomeni, oltre ad
avere numerosi risvolti sociali, possono provocare anche contagi da
Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST), i cui dati sono in aumento in
tutta Europa, con l’Italia che non fa eccezione. A preoccupare è la
mancanza di consapevolezza: è maggiore “l’onta” di aver perso una
challenge del rischio di aver contratto una malattia con possibili
conseguenze nefaste. Numeri e studi aggiornati su questi temi saranno
al centro del X Congresso Nazionale della Società Interdisciplinare
per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (SIMaST), che
si tiene a Roma, presso l’Hotel Quirinale, il 17-18 ottobre. Presenti
oltre 200 specialisti tra infettivologi, epidemiologi, dermatologi,
ginecologi, urologi e altri operatori sanitari. In questa occasione
sarà presentato anche il Vademecum sul sesso sicuro, un opuscolo
destinato a tutta la popolazione, con particolare attenzione ai più
giovani.

CLAMIDIA, GONORREA, SIFILIDE: DATI IN CRESCITA - In attesa del
Notiziario ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità, i primi dati
dei sistemi di sorveglianza sentinella delle IST in Italia (che non
sono i dati di tutti i casi di IST, ma solo una “punta dell’iceberg”)
coordinati dal Centro Operativo AIDS dell’ISS rilevano significativi
incrementi.

“Nel 2022, per la Gonorrea sono stati segnalati al sistema sentinella
circa 1200 casi, che rispetto agli 820 del 2021 implicano un aumento
del 50% – sottolinea Barbara Suligoi, Direttore COA dell’ISS e
Presidente del Congresso SIMaST – Per la Sifilide, siamo passati da
580 casi del 2021 a 700, con un aumento del 20%. Questa crescita non è
solo un effetto della socializzazione post pandemia, ma si riscontra
anche rispetto al 2019, quando i casi di Gonorrea erano stati 610
(quindi rispetto ad allora sono aumentati del 100%), mentre quelli di
Sifilide erano 470, incrementati quindi di oltre il 50%. Anche sulla
Clamidia il riscontro è analogo: dagli 800 casi del ’19, si è giunti
nel 2022 a 993, con un aumento del 25%. L’aspetto più rilevante è il
coinvolgimento giovanile, in particolare i giovani under 25: la
prevalenza della Clamidia tra le ragazze di questa fascia d’età è del
7%, mentre sopra i 40 anni è appena 1%. In 3 casi su 4 l’infezione da
clamidia è asintomatica, quindi molte ragazze non se ne accorgono”.

DIMINUISCE L’USO DEL PRESERVATIVO – Un altro dato che colpisce emerge
dallo Studio internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged
Children), a cui ha collaborato anche l’ISS, che a settembre 2024 ha
pubblicato i dati 2022. In Italia, tra i giovani sessualmente attivi a
15 anni, il 69,4% dei ragazzi e il 61,6% delle ragazze hanno
dichiarato di aver usato il profilattico nell’ultimo rapporto
sessuale, ma a diciassette anni si registrano percentuali più basse:
65,9% nei maschi e 56,8% nelle femmine. Ciò che emerge dai dati
comparati è la diminuzione a partire dal 2014 dell'uso del
preservativo tra i quindicenni sessualmente attivi, un dato
preoccupante. Il fenomeno ha dimensioni globali, con un calo dal 2014
al 2022 del 9% tra i maschi e del 6% tra le femmine.

IL VADEMECUM SIMaST PER LA PREVENZIONE – Emerge un quadro di ampia disinformazione: nell’indagine condotta dalla SIMaST, scuola e
famiglia spesso non riescono a sensibilizzare i ragazzi che si
avvicinano ai primi approcci sessuali; i giovani trascurano il
supporto che può offrire il Medico di famiglia e spesso non hanno
rapporti con gli specialisti, con i maschi che talvolta neppure sono a
conoscenza della figura dell’andrologo. Da questa esigenza è nata la
proposta della SIMaST di uno strumento con taglio divulgativo per
ampliare la conoscenza della prevenzione, dei rischi, dei possibili
rimedi.

“La nostra società scientifica si apre al pubblico, rivolgendosi
soprattutto ai più giovani – sottolinea Luca Bello, presidente SIMaST
– Al congresso presenteremo il “Vademecum di prevenzione delle
Infezioni Sessualmente Trasmesse”, un materiale formativo scaricabile
direttamente dal nostro sito. Con questo opuscolo, a cui hanno
collaborato diversi specialisti dell’ISS, della ASL Città di Torino e
della Marina Militare, intendiamo informare sui comportamenti a
rischio; far conoscere i modi per prevenire il contagio; riconoscere i
sintomi e i segni di una potenziale IST in atto. Attraverso
illustrazioni, link e informazioni utili analizziamo le diverse IST,
le possibili conseguenze e mettiamo in guardia le popolazioni più a
rischio, come i minori di 15 anni, le donne, gli immunodepressi, chi
fa uso di alcol e droghe”.

LE REGOLE D'ORO IN UN DECALOGO DEL SESSO SICURO – “Nel vademecum ci soffermiamo anche sulle dieci regole base di cui si dovrebbe sempre tenere conto – evidenzia Luca Bello – Anzitutto, utilizzare il preservativo in tutti i rapporti occasionali. Ricordarsi poi che l’utilizzo della pillola e degli altri anticoncezionali femminili
evitano le gravidanze ma non proteggono dalle IST. Tenere presente che avere rapporti sessuali durante le mestruazioni può ridurre il rischio di gravidanza ma non protegge dalle IST. Essere sempre lucidi
mentalmente quando si sta per avere un rapporto sessuale: alcol e
sostanze tolgono lucidità mentale e sotto il loro effetto non ci si
accorge di comportamenti non sicuri per la salute. Ridurre il numero
dei partner sessuali: con quante più persone si hanno rapporti non
protetti, tanto più si è a rischio di contrarre una IST”.

“Evitare rapporti occasionali o con partner di cui non si conosca lo
stato di salute senza preservativo – aggiunge Barbara Suligoi, tra gli
autori del manuale – In caso di un’infiammazione, un’ulcera, una
lesione nell’area genitale, anale o attorno alla bocca, di perdite
genitali da vagina, pene o ano, non avere rapporti di nessun tipo.
Evitare rapporti mentre si sta seguendo una terapia per una IST. Se si
pensa di avere una IST avvertire il proprio partner, avere rapporti
sessuali solo con il preservativo e recarsi da un medico. Effettuare
con regolarità i test per le IST e per l’HIV se si hanno numerosi
partner occasionali”.

IL SUPPORTO DELLE ISTITUZIONI – Da parte istituzionale c’è grande
attivismo per favorire il supporto a norme che favoriscano una
maggiore consapevolezza. La proposta di legge presentata dall’On.
Mauro D’Attis il 13 ottobre 2022 per riformare la Legge 135/90,
attualmente è impantanata nell'esame in Commissione, propone una serie di interventi per contrastare l’HIV, il Papilloma Virus e le IST, tra
cui l’abbassamento del limite di età senza autorizzazione dei genitori
per l’accesso al test HIV a 14 anni, la promozione della cultura della
prevenzione, il riconoscimento ufficiale del terzo settore.

Parallelamente, il Ministero della Salute sta varando un “Piano
nazionale strategico” di prevenzione per “HIV, Epatiti virali e IST”:
una proposta in fase di elaborazione, che, in attesa dell’iter di
implementazione, potrebbe rendere l’Italia il primo Paese in Europa a
elaborare un piano così esteso. Gli obiettivi sono ambiziosi: il
miglioramento dell’accesso ai test; un network tra centri hub e spoke
sul territorio per favorire trattamenti specifici nei primi e analisi
generiche nei secondi; facilitazioni e agevolazioni per le fasce più
deboli, con una riduzione dei costi dei test e la costruzione di
laboratori diagnostici di eccellenza; una formazione ad hoc per il
personale sanitario dei centri IST, vista la componente psicologica
necessaria nei servizi di accoglienza e counselling in questo ambito;
il monitoraggio delle resistenze batteriche; un ruolo più incisivo
della scuola.

Fonte: Ufficio Stampa Diessecom