PATOLOGIA:
7 esami per la vescica

Descrizione
DA URGENZA O DA SFORZO
L'incontinenza è un disturbo della funzione della vescica, che consiste nell'incapacità a trattenere le urine.
Può essere:

- "da urgenza", nella quale si avverte il bisogno di urinare così impellente da non riuscire a raggiungere in tempo il bagno. La vescica si contrae per svuotarsi e il freno inibitorio centrale (il cervello) non riesce a impedirglielo. Questa forma è legata in genere a infiammazioni e, a volte, a disturbi neurologici;
- "da sforzo", nella quale non si avverte la necessità di fare pipì, ma basta un evento (per esempio un colpo di tosse o una risata) per perdere le urine. Questa forma si manifesta soprattutto nelle donne, mentre agli uomini può capitare per problemi iatrogeni* o per malattie come il diabete. La causa può essere un danno alla conformazione degli organi, per cui si verifica un abbassamento dell'uretra, che si viene a trovare in un punto che nonrisente più della pressione addominale. Con l'aumento di quest'ultima, l'uretra, invece di chiudersi, lascerà passare le urine.

Un serbatoio "sotto controllo"
La vescica è un organo che ha la funzione di trattenere e di contenere le urine, fino a 1/2 litro circa. Si trova nella parte più bassa dell'addome. Riceve le urine dagli ureteri e poi la immette nell'uretra (un canale che, nella donna, è più breve).
La vescica è un serbatoio costituito da fibre muscolari e innervato da un sistema nervoso regolato dalla volontà della persona, attraverso il cervello.
Lo svuotamento "incontrollato" della vescica è, infatti, bloccato dal sistema nervoso centrale, attraverso la corteccia cerebrale (il punto principale delle funzioni coscienti).
7 esami per la vescica
7 esami per la vescica
Come si manifesta
Anomalie
Per scoprire eventuali alterazioni a carico della vescica non evidenziabili attraverso l'ecografia, può essere utile eseguire una cistoscopia.
Questo esame permette:

- di visualizzare l'interno dell'organo,
- di individuare la causa di eventuali sanguinamenti (vedere riquadro sotto).

L'esame si avvale di uno strumento a fibre ottiche dotato di un tubo (il fibroscopio) che, introdotto nell'uretra fino a raggiungere la vescica, consente di visualizzarla su un monitor.
La cistoscopia non è un esame doloroso, ma può essere più fastidiosa per gli uomini (vedere il riquadro sopra). Per evitare problemi, viene effettuata con l'uso di anestetici locali.

Rosso nelle urine
In presenza di tracce di sangue nelle urine bisogna immediatamente rivolgersi all'urologo, per verificare la causa del sanguinamento.
Il medico prescriverà gli esami necessari per effettuare una diagnosi (l'urinocoltura, gli esami del sangue, l'ecografia, l'urografia e la cistoscopia).
Le cause di sanguinamento possono essere:

- la cistite,
- i calcoli renali, cioè la formazione di sassolini dovuti a depositi di sali minerali,
- le varici,
- i traumi ai reni,
- il papilloma alla vescica, ossia una forma di tumore benigno, che colpisce soprattutto i fumatori, dopo i 50 anni d'età.

Esami
Ecco quali esami e' opportuno effettuare nel caso in cui si abbiano problemi alla vescica

Se si gode di buona salute e non si hanno particolari problemi, non è necessario svolgere esami preventivi per tenere sotto controllo lo stato di salute dell'apparato urinario. Unica eccezione, chi fuma, che, dopo i 40 anni, dovrebbe sottoporsi a un'ecografia della vescica ogni due anni circa.
E' opportuno, invece, rivolgersi immediatamente al medico quando si verificano sintomi, quali:

- bisogno improvviso di andare alla toilette senza riuscire a trattenersi,
- bruciore nel fare pipì,
- sangue nelle urine.

In questi casi, si tratta molto probabilmente di un disturbo alle vie urinarie, che merita di essere studiato attraverso esami specifici.
Sarà lo specialista in urologia, sulla base di quanto emerso dalla visita (vedere il riquadro sotto), a indicare quali accertamenti svolgere.

Una raccolta precisa
Le analisi delle urine sono l'esame più semplice e più rapido per accertare l'eventuale presenza di un'infezione o di un'infiammazione, come per esempio la cistite (vedere il riquadro qui in basso).
L'esame si effettua su un campione di urine appena raccolto. E' importante non raccogliere il primo getto di urina, che serve a ripulire l'uretra da eventuali germi, ma soltanto quello intermedio. L'urina deve essere riposta in un contenitore sterile, acquistabile in farmacia.
Normalmente le urine non dovrebbero contenere alcun elemento, ma soltanto:

- acqua,
- urea,
- una piccola quantità di sale.

Le analisi possono, però, rivelare la presenza di globuli bianchi, tracce di sangue e di eventuali altri sedimenti, che segnalano un'infezione delle vie urinarie.
Quali batteri

In genere, insieme alle analisi delle urine, viene prescritta anche l'urinocoltura, che permette:

- di individuare la quantità e il tipo di germi eventualmente presenti nelle urine (come per esempio l'Escherichia coli o gli Stafilococchi);
- di formulare una diagnosi di cistite più precisa.

Si esegue su un campione sterile di urine, che viene messo a contatto con determinate sostanze (il terreno di coltura).
Se è presente un batterio, tali sostanze lo fanno moltiplicare, in modo tale da renderlo visibile al microscopio.

Radiografie
Anche attraverso l'urografia è possibile ottenere un immagine dell'apparato urinario. A questo esame si ricorre soltanto se:

- in seguito all'ecografia, sono state individuate anomalie che merita no di essere studiate ulteriormente;
- l'ecografia non ha fornito informazioni sufficienti.

L'esame utilizza i raggi X e si esegue iniettando nel sangue un mezzo di contrasto, che poi sarà eliminato attraverso i reni.
Lo scatto delle radiografie a distanza di 5, 10 e 30 minuti consente:

- di visualizzare l'apparato urinario,
- di valutare le dimensioni, la forma e lo stato dei reni, il percorso degli ureteri e la dimensione e posizione della vescica.

In particolare, l'esame rivela l'eventuale presenza di ostruzioni a livello degli ureteri e se, dopo la minzione, la vescica si è svuotata completamente.

Capire il perchè
L'esame urodinamico è indicato quando la persona soffre di incontinenza, allo scopo di capire il meccanismo che dà origine al problema. Il test, infatti, è in grado di valutare la funzionalità della vescica e dell'uretra.
In particolare, serve a vedere:

- il modo in cui questi due organi si svuotano,
- la capacità di tenuta della vescica,
- la capacità dell'uretra di rimanere chiusa.

L'analisi viene eseguita introducendo nella vescica cateteri molto sottili forniti di sensori.
Questi ultimi valutano le pressioni che avvengono all'interno della vescica e dell'uretra, nelle fasi di riempimento e di svuotamento.
Si tratta di un esame un po' fastidioso, che va effettuato direttamente dall'urologo.
L'esame del residuo post-minzionale consente di capire se l'incontinenza ha una causa neurologica. Cioè, se sono presenti difetti nella trasmissione dello stimolo nervoso a urinare.
L'esame consiste nella valutazione della quantità di urina che rimane nella vescica, dopo che è avvenuta la minzione. Il residuo può essere misurato:

- attraverso un'ecografia,
- aspirandolo attraverso un catetere.

Un tubo nell'uretra
La cistoscopia viene eseguita introducendo un tubo flessibile attraverso l'uretra, fino alla vescica.
Un particolare strumento a fibre ottiche attaccato in fondo al tubo consente al medico di visualizzare su un monitor l'immagine della vescica.

La cistografia
Nel caso in cui il medico sospetti la presenza di un prolasso della vescica, prescrive una cistografia. Si tratta di un esame in grado di valutare:

- la dimensione,
- la posizione,
- la mobilità della vescica.

L'esame si avvale di un mezzo di contrasto iniettato nella vescica attraverso un catetere, poi rimosso. La persona deve urinare e durante la minzione sono scattate le radiografie, fotografie su cui appare la vescica.
7 esami per la vescica
7 esami per la vescica
Consigli
Dall'urologo
Durante la visita, lo specialista si informa prima di tutto sui sintomi. Si tratta di:

- oliguria, cioè la minzione, in tempi normali, di uno scarso volume di urine;
- pollachiuria, cioè la minzione frequente con poco volume di urine;
- stranguria, cioè la minzione con bruciore o dolore;
- ematuria, cioè la presenza di sangue nelle urine;
- poliuria, cioè la minzione abbondante sia per volume sia per frequenza;
- anuria, cioè l'assenza di minzione;
- nicturia, cioè frequenti minzioni notturne;
- piuria, cioè la presenza di pus nelle urine.

Infine, si informa sulle abitudini e sull'attività professionale: molti disturbi possono essere legati al fumo e all'utilizzo di solventi.

Per visualizzare
Quando si hanno problemi di cistite oppure di incontinenza, il medico prescrive anche alcuni esami, detti "morfologici", perchè consentono di visualizzare gli organi dell'apparato urinario (reni, ureteri, uretra e vescica).
L'ecografia alla vescica si effettua, in genere, in caso di cistiti ricorrenti allo scopo di individuare l'eventuale presenza:

- di calcoli,
- di anomalie nella conformazione di quest'organo.

Si tratta di un esame indolore e non invasivo che sfrutta le proprietà degli ultrasuoni, onde sonore ad alta frequenza che permettono di visualizzare l'immagine dell'organo. L'ecografia si esegue con una sonda appoggiata sull'addome che emette gli ultrasuoni.

Un aiuto dalla ginnastica
In caso di incontinenza da sforzo, può essere utile rinforzare i muscoli del bacino.
Ecco quali sono gli esercizi

Spesso, i problemi di incontinenza dipendono dal rilassamento dei muscoli della cavità pelvica, la regione del corpo in cui si trova la vescica.
In questo caso, i disturbi più lievi possono essere risolti rinforzando la muscolatura del perineo*, praticando una ginnastica specifica, in grado di migliorare il tono:

- della muscolatura perineale,
- dei legamenti pelvici che sostengono l'utero, la vagina, la vescica, l'uretra e il retto.



Quattro movimenti

Esercizio 1
Sdraiarsi a pancia in su, con le gambe chiuse e piegate e i talloni ben appoggiati per terra. Contrarre i muscoli della vescica, come se si dovesse trattenere la pipì. Mantenere la contrazione per 10 secondi.
Poi rilassarsi.

Esercizio 2
Sdraiata a pancia in su, con le gambe piegate e leggermente divaricate.
Respirando normalmente, spingere il bacino prima verso l'alto, poi contro il pavimento, tenendo la schiena aderente al suolo.

Esercizio 3
Sdraiati a pancia in su, con le gambe piegate e un cuscino tra le ginocchia.
Inspirare profondamente e poi espirare, stringendo il cuscino tra le ginocchia per circa 5 secondi. Poi rilassarsi.

Esercizio 4
Sdraiati a pancia in su, con le gambe piegate e leggermente divaricate. Eseguire con il bacino movimenti circolari, come se si dovesse disegnare un cerchio completo, alternando il senso del movimento.

Da sforzo

Questi esercizi sono utili a chi ha problemi di incontinenza cosiddetta "da sforzo", che si possono verificare facilmente:

- dopo il parto,
- con l'avanzare dell'età.

La ginnastica deve essere praticata ogni giorno, per almeno 15 minuti.
Ogni singolo esercizio dovrebbe essere ripetuto circa 20 volte consecutive.

Due "speciali"

Anche durante l'atto della minzione, quando si va in bagno, si possono esercitare i muscoli della vescica.
Un esercizio utile consiste nel trattenere l'urina in più tempi, contraendo i muscoli della vagina e nel lasciar passare diversi secondi tra una contrazione e l'altra.
Un secondo esercizio particolare, da effettuare sempre quando si è in bagno, consiste nel porre l'indice e il medio in vagina e nel contrarre i muscoli intorno a queste due dita.
7 esami per la vescica
Note
CISTITE: CHI RISCHIA DI PIU'
La cistite è un'infiammazione della vescica legata in genere a un'infezione di origine batterica, che si manifesta attraverso:

- l'urgenza di urinare spesso,
- il dolore nella minzione.

In genere, è un disturbo tipicamente femminile, a causa dell'anatomia della donna: la vicinanza dell'ano al meato uretrale e l'uretra, che nella donna è molto breve, permette ai germi presenti in vagina o nell'intestino di risalire in vescica.
L'infezione può essere dovuta anche a traumi legati:

- ai rapporti sessuali,
- al parto.

Anche in questi casi, è facile che i germi possano arrivare fino in vescica. Altri fattori scatenanti dell'infiammazione della vescica possono essere:

- la stitichezza,
- le alterazioni del ciclo mestruale,
- la gravidanza,
- il diabete.

L'uomo, invece, difficilmente soffre di cisti te prima dei 50 anni, poichè la sua uretra è lunga e i germi non riescono a risalire fino alla vescica.
Con l'arrivo dell'età matura, la prostata, cioè la ghiandola che circonda l'uretra, tende a ingrossarsi e, per questo motivo, lo svuotamento della vescica diventa difficoltoso.
Il ristagno di urina che ne deriva può favorire la formazione di germi e quindi le infezioni delle vie urinarie.

PICCOLI PUNTI BIANCHI
Iatrogeno: termine che indica quando un evento dipende da un intervento medico, come per esempio un'operazione chirurgica alla prostata.
Meato uretrale: si tratta dell'orifizio esterno dell'uretra, da cui esce l'urina.
Perineo: regione muscolare situata nella parte inferiore del bacino.
Prolasso: spostamento progressivo della vescica verso il basso, dovuto al rilasciamento delle strutture di sostegno (muscoli e legamenti).
Urea: sostanza di scarto prodotta dal fegato ed eliminata attraverso le urine.
Varici: dilatazione permanente di una vena, che comporta la lesione delle sue pareti.