Carenze di ferro, Anemia
E’ una malattia comune tra le giovani donne. Ma, in realtà, sotto questo nome si nascondono vari tipi di disturbi. Ecco le soluzioni se non basta la dieta.
Descrizione
Anemia è spesso usato come sinonimo di pochi globuli rossi, ma con questo termine si può fare riferimento a diverse malattie: alcune lievi, altre, invece, più serie.
Protagonista delle anemie è l'emoglobina, una sostanza che si trova nei globuli rossi e che conferisce al sangue il caratteristico colore rubino. Il compito dei globuli rossi è quello di trasportare l'ossigeno dai polmoni a tutto l'organismo. Per svolgere questo compito, si servono proprio dell'emoglobina. A sua volta quest'ultima, per legare a sè l'ossigeno, ha bisogno del ferro.
Di conseguenza, se uno dei "protagonisti" dell'ossigenazione dell'organismo viene a mancare oppure è difettoso, si ha un apporto ridotto di questo indispensabile gas.
Tre cause
La condizione di anemia compare quando si verifica almeno una delle seguenti situazioni:
- si riduce drasticamente il numero dei globuli rossi,
- manca il ferro,
- viene prodotta una ridotta quantità di emoglobina oppure quest'ultima è alterata.
I bimbi e le donne
Questo disturbo colpisce prevalentemente:
i bambini, le donne giovani.
Spesso, il bambino non riesce a mantenere o a raggiungere un giusto equilibrio tra:
- la quantità di ferro che l'organismo introduce,
- quello di cui ha bisogno durante l'accrescimento.
L'organismo del piccolo, infatti, ha bisogno di una grande quantità di questo minerale, che la sua alimentazione non è in grado di fornire. Questo accade soprattutto nei primi mesi di vita, quando l'alimentazione è esclusivamente a base di latte.
Non si tratta, però, di una vera e propria anemia: in realtà, si ha soltanto una minore quantità di emoglobina e di ferro, che tende a scomparire spontaneamente con il tempo.
Infatti, nel momento in cui la crescita si assesta, il fabbisogno di ferro diminuisce e l'alimentazione, se adeguata, ne garantisce il giusto apporto.
L'anemia da carenza di ferro è tipica delle donne giovani ed è una condizione dovuta alle perdite di sangue che si verificano durante il ciclo.
Anche se l'apporto di ferro che deriva dall'alimentazione è sufficiente, la presenza di mestruazioni abbondanti può determinare un disequilibrio tra il ferro assorbito e quello perso.
Anemia è spesso usato come sinonimo di pochi globuli rossi, ma con questo termine si può fare riferimento a diverse malattie: alcune lievi, altre, invece, più serie.
Protagonista delle anemie è l'emoglobina, una sostanza che si trova nei globuli rossi e che conferisce al sangue il caratteristico colore rubino. Il compito dei globuli rossi è quello di trasportare l'ossigeno dai polmoni a tutto l'organismo. Per svolgere questo compito, si servono proprio dell'emoglobina. A sua volta quest'ultima, per legare a sè l'ossigeno, ha bisogno del ferro.
Di conseguenza, se uno dei "protagonisti" dell'ossigenazione dell'organismo viene a mancare oppure è difettoso, si ha un apporto ridotto di questo indispensabile gas.
Tre cause
La condizione di anemia compare quando si verifica almeno una delle seguenti situazioni:
- si riduce drasticamente il numero dei globuli rossi,
- manca il ferro,
- viene prodotta una ridotta quantità di emoglobina oppure quest'ultima è alterata.
I bimbi e le donne
Questo disturbo colpisce prevalentemente:
i bambini, le donne giovani.
Spesso, il bambino non riesce a mantenere o a raggiungere un giusto equilibrio tra:
- la quantità di ferro che l'organismo introduce,
- quello di cui ha bisogno durante l'accrescimento.
L'organismo del piccolo, infatti, ha bisogno di una grande quantità di questo minerale, che la sua alimentazione non è in grado di fornire. Questo accade soprattutto nei primi mesi di vita, quando l'alimentazione è esclusivamente a base di latte.
Non si tratta, però, di una vera e propria anemia: in realtà, si ha soltanto una minore quantità di emoglobina e di ferro, che tende a scomparire spontaneamente con il tempo.
Infatti, nel momento in cui la crescita si assesta, il fabbisogno di ferro diminuisce e l'alimentazione, se adeguata, ne garantisce il giusto apporto.
L'anemia da carenza di ferro è tipica delle donne giovani ed è una condizione dovuta alle perdite di sangue che si verificano durante il ciclo.
Anche se l'apporto di ferro che deriva dall'alimentazione è sufficiente, la presenza di mestruazioni abbondanti può determinare un disequilibrio tra il ferro assorbito e quello perso.
Come si manifesta
L'anemia si manifesta attraverso sintomi quali:
- pallore e stanchezza (astenia),
- capogiri e ronzii alle orecchie;
- frequenza accellerata del battito cardiaco, poichè il cuore cerca di compensare la diminuzione di ossigeno pompando più velocemente il sangue per farlo passare con maggior forza nei polmoni;
- polso debole e frequente;
- respiro affannoso (in caso di anemia seria).
Meno globuli rossi
Una diminuzione forte e improvvisa dei globuli rossi avviene in presenza di perdite di sangue consistenti. L'anemia si verifica poichè, a causa dell'emorragia, i globuli rossi sono in quantità inferiore rispetto alla norma.
Invece, se la perdita di sangue è costituita da una piccola ma costante emorragia, l'organismo non la avverte subito, in quanto la pressione è mantenuta da un maggiore richiamo di liquidi nei vasi sanguigni, che sopperisce alla loro diminuzione.
Se vi è mancanza di ferro, l'emoglobina non può legare a sè l'ossigeno e trasportarlo nell'organismo.
Si determina così l'anemia in quanto i globuli rossi, anche se presenti, non sono più in grado di trasportare l'ossigeno ai tessuti.
Alcune distinzioni
Le forme di anemia si definiscono facendo riferimento alla quantità di emoglobina presente nei globuli rossi.
L'anemia può essere:
- normocromica, quando si è in presenza di una quantità normale di emoglobina,
- ipocromica, quando il livello di emoglobina è basso,
- ipercromica, quando i valori di emoglobina sono alti, ma si tratta di casi molto rari.
Quando, invece, si vuole indicare la dimensione del globulo rosso la malattia è definita:
- normocitica, quando i globuli rossi sono di dimensioni normali,
- microcitica, quando i globuli rossi sono di dimensioni più piccole rispetto alla norma,
- macrocitica, quando i globuli rossi sono di dimensioni più grandi del normale.
Emoglobina anomala
In caso di perdite di sangue avviene una diminuzione improvvisa del numero dei globuli rossi, senza però rilevare variazioni della quantità di emoglobina o delle dimensioni dei globuli rossi.
Pertanto, in questo caso si è in presenza di un'anemia formocromica e normocitica.
Se, invece, l'emoglobina è anomala, non consente più un corretto trasporto o un corretto rilascio di ossigeno ai tessuti.
Sono le cosiddette "emoglobinopatie", malattie in cui l'emoglobina può essere presente a livelli maggiori o minori e ciò può determinare un'anemia:
- microcitica e ipocromica, quando a causa del basso contenuto di emoglobina anche i globuli rossi si riducono,
- macrocitica e ipercromica quando, a causa dell'aumentato contenuto di emoglobina anomala, i globuli rossi presentano dimensioni superiori alla norma.
Più piccoli
Fanno parte del gruppo delle anemie ipocromiche e microcitiche quelle da carenza di ferro e la talassemia. In entrambi i casi, si riducono le dimensioni dei globuli rossi. Tali elementi seguono un percorso di alterazione preciso:
- prima impallidiscono, dando luogo all'ipocromia a causa della minor presenza di emoglobina e di ferro;
- poi rimpiccioliscono, diventando microciti;
- infine, diminuiscono nel loro numero complessivo.
La talassemia
La talassemia, o anemia mediterranea, rappresenta la malattia congenita ereditaria più diffusa nel nostro Paese. A causa di un difetto genetico, l'emoglobina non è prodotta in modo regolare.
Il ferro non riesce a essere utilizzato e tende ad accumularsi. Inoltre, è prodotto un numero di globuli rossi superiore alla norma, i quali, però, non entrano in circolo e sono, pertanto, distrutti, dando luogo a un ulteriore accumulo di ferro.
I portatori "sono sani"
Esistono due forme di talassemia:
- la minor, che determina la condizione comunemente definita di "portatore sano";
- la maior, cioè la malattia conclamata.
La forma minor non presenta sintomi, non ha conseguenze e non richiede cure: non costituisce, infatti, un rischio per la salute.
E', tuttavia, molto importante essere certi di non avere questa forma di anemia nel momento in cui si decide di avere un figlio.
L'unico rischio, infatti, è quello di incontrare un partner anch'egli portatore sano della malattia.
Nel caso in cui entrambi i genitori soffrano di anemia minor, le probabilità di avere un bambino affetto da talassemia maior sono molte, cioè pari al 50 per cento.
Se si nasconde un'ulcera
Quando l'anemia è il segnale di un'altra malattia, in genere si tratta di un disturbo a carico dell'apparato digerente che determina perdite di sangue. Le cause possono essere:
- la gastrite, che spesso è dovuta all'azione di un batterio (l'helicobacter pilori) che infiamma le pareti dello stomaco fino a farle sanguinare;
- l'utilizzo di farmaci, come per esempio l'Aspirina, perchè, in alcune persone, possono provocare piccole lesioni delle pareti dello stomaco,
- la presenza di polipi* del colon o del retto che, di solito, tendono a sanguinare.
Per verificare se c'è un'emorragia che ha origine a livello dello stomaco o dell'intestino, il medico può richiedere la ricerca del sangue occulto nelle feci.
L'anemia si manifesta attraverso sintomi quali:
- pallore e stanchezza (astenia),
- capogiri e ronzii alle orecchie;
- frequenza accellerata del battito cardiaco, poichè il cuore cerca di compensare la diminuzione di ossigeno pompando più velocemente il sangue per farlo passare con maggior forza nei polmoni;
- polso debole e frequente;
- respiro affannoso (in caso di anemia seria).
Meno globuli rossi
Una diminuzione forte e improvvisa dei globuli rossi avviene in presenza di perdite di sangue consistenti. L'anemia si verifica poichè, a causa dell'emorragia, i globuli rossi sono in quantità inferiore rispetto alla norma.
Invece, se la perdita di sangue è costituita da una piccola ma costante emorragia, l'organismo non la avverte subito, in quanto la pressione è mantenuta da un maggiore richiamo di liquidi nei vasi sanguigni, che sopperisce alla loro diminuzione.
Se vi è mancanza di ferro, l'emoglobina non può legare a sè l'ossigeno e trasportarlo nell'organismo.
Si determina così l'anemia in quanto i globuli rossi, anche se presenti, non sono più in grado di trasportare l'ossigeno ai tessuti.
Alcune distinzioni
Le forme di anemia si definiscono facendo riferimento alla quantità di emoglobina presente nei globuli rossi.
L'anemia può essere:
- normocromica, quando si è in presenza di una quantità normale di emoglobina,
- ipocromica, quando il livello di emoglobina è basso,
- ipercromica, quando i valori di emoglobina sono alti, ma si tratta di casi molto rari.
Quando, invece, si vuole indicare la dimensione del globulo rosso la malattia è definita:
- normocitica, quando i globuli rossi sono di dimensioni normali,
- microcitica, quando i globuli rossi sono di dimensioni più piccole rispetto alla norma,
- macrocitica, quando i globuli rossi sono di dimensioni più grandi del normale.
Emoglobina anomala
In caso di perdite di sangue avviene una diminuzione improvvisa del numero dei globuli rossi, senza però rilevare variazioni della quantità di emoglobina o delle dimensioni dei globuli rossi.
Pertanto, in questo caso si è in presenza di un'anemia formocromica e normocitica.
Se, invece, l'emoglobina è anomala, non consente più un corretto trasporto o un corretto rilascio di ossigeno ai tessuti.
Sono le cosiddette "emoglobinopatie", malattie in cui l'emoglobina può essere presente a livelli maggiori o minori e ciò può determinare un'anemia:
- microcitica e ipocromica, quando a causa del basso contenuto di emoglobina anche i globuli rossi si riducono,
- macrocitica e ipercromica quando, a causa dell'aumentato contenuto di emoglobina anomala, i globuli rossi presentano dimensioni superiori alla norma.
Più piccoli
Fanno parte del gruppo delle anemie ipocromiche e microcitiche quelle da carenza di ferro e la talassemia. In entrambi i casi, si riducono le dimensioni dei globuli rossi. Tali elementi seguono un percorso di alterazione preciso:
- prima impallidiscono, dando luogo all'ipocromia a causa della minor presenza di emoglobina e di ferro;
- poi rimpiccioliscono, diventando microciti;
- infine, diminuiscono nel loro numero complessivo.
La talassemia
La talassemia, o anemia mediterranea, rappresenta la malattia congenita ereditaria più diffusa nel nostro Paese. A causa di un difetto genetico, l'emoglobina non è prodotta in modo regolare.
Il ferro non riesce a essere utilizzato e tende ad accumularsi. Inoltre, è prodotto un numero di globuli rossi superiore alla norma, i quali, però, non entrano in circolo e sono, pertanto, distrutti, dando luogo a un ulteriore accumulo di ferro.
I portatori "sono sani"
Esistono due forme di talassemia:
- la minor, che determina la condizione comunemente definita di "portatore sano";
- la maior, cioè la malattia conclamata.
La forma minor non presenta sintomi, non ha conseguenze e non richiede cure: non costituisce, infatti, un rischio per la salute.
E', tuttavia, molto importante essere certi di non avere questa forma di anemia nel momento in cui si decide di avere un figlio.
L'unico rischio, infatti, è quello di incontrare un partner anch'egli portatore sano della malattia.
Nel caso in cui entrambi i genitori soffrano di anemia minor, le probabilità di avere un bambino affetto da talassemia maior sono molte, cioè pari al 50 per cento.
Se si nasconde un'ulcera
Quando l'anemia è il segnale di un'altra malattia, in genere si tratta di un disturbo a carico dell'apparato digerente che determina perdite di sangue. Le cause possono essere:
- la gastrite, che spesso è dovuta all'azione di un batterio (l'helicobacter pilori) che infiamma le pareti dello stomaco fino a farle sanguinare;
- l'utilizzo di farmaci, come per esempio l'Aspirina, perchè, in alcune persone, possono provocare piccole lesioni delle pareti dello stomaco,
- la presenza di polipi* del colon o del retto che, di solito, tendono a sanguinare.
Per verificare se c'è un'emorragia che ha origine a livello dello stomaco o dell'intestino, il medico può richiedere la ricerca del sangue occulto nelle feci.
Terapia
PER REINTEGRARE IL FERRO
In caso di anemia da carenza di ferro il medico può prescrivere una cura a base di farmaci detti "antianemici". Il ferro può essere assunto:
- per bocca,
- per vena.
I farmaci per bocca dovrebbero essere somministrati a digiuno, prima dei pasti, in quanto l'assorbimento è migliore.
Il ferro, però, può essere assunto anche durante i pasti se si dovessero verificare disturbi, come:
- difficoltà di digestione,
- sapore metallico.
La cura non è mai inferiore a un mese e di solito dura circa 2-3 mesi.
Per valutare l'efficacia dei farmaci, il medico prescrive l'esame emocromocitometrico, per verificare che i valori siano tornati nella norma. In questo caso, si può proseguire il ferro per qualche settimana e poi sospendere la cura.La somministrazione per vena è necessaria soltanto in alcuni casi e cioè quando:
- il malato è intollerante ai farmaci per bocca;
- eventuali malattie intestinali impediscono a quest'organo di assorbire bene il ferro.
IN CURA PER TUTTA LA VITA
Nel bambino affetto da talassemia malor si deve intervenire con trasfusioni di sangue e con cure a base di farmaci chelanti il ferro (cioè in grado di distruggerlo).
La cura viene somministrata durante la notte con un sistema che introduce lentamente il farmaco sottopelle:
- nella pancia
- nella coscia.
I malati che non sopportano questa cura possono essere trattati con alte dosi per endovena.
Tuttavia, la guarigione dalla talassemia può essere ottenuta soltanto attraverso il trapianto di midollo osseo*. Oggi, però, la talassemia maior è una malattia sempre meno frequente perchè è possibile effettuare la diagnosi prenatale, cioè scoprire il bimbo è colpito dalla malattia prima della nacita e, nel caso, decidere di non portare a termine la gravidanza.
PER REINTEGRARE IL FERRO
In caso di anemia da carenza di ferro il medico può prescrivere una cura a base di farmaci detti "antianemici". Il ferro può essere assunto:
- per bocca,
- per vena.
I farmaci per bocca dovrebbero essere somministrati a digiuno, prima dei pasti, in quanto l'assorbimento è migliore.
Il ferro, però, può essere assunto anche durante i pasti se si dovessero verificare disturbi, come:
- difficoltà di digestione,
- sapore metallico.
La cura non è mai inferiore a un mese e di solito dura circa 2-3 mesi.
Per valutare l'efficacia dei farmaci, il medico prescrive l'esame emocromocitometrico, per verificare che i valori siano tornati nella norma. In questo caso, si può proseguire il ferro per qualche settimana e poi sospendere la cura.La somministrazione per vena è necessaria soltanto in alcuni casi e cioè quando:
- il malato è intollerante ai farmaci per bocca;
- eventuali malattie intestinali impediscono a quest'organo di assorbire bene il ferro.
IN CURA PER TUTTA LA VITA
Nel bambino affetto da talassemia malor si deve intervenire con trasfusioni di sangue e con cure a base di farmaci chelanti il ferro (cioè in grado di distruggerlo).
La cura viene somministrata durante la notte con un sistema che introduce lentamente il farmaco sottopelle:
- nella pancia
- nella coscia.
I malati che non sopportano questa cura possono essere trattati con alte dosi per endovena.
Tuttavia, la guarigione dalla talassemia può essere ottenuta soltanto attraverso il trapianto di midollo osseo*. Oggi, però, la talassemia maior è una malattia sempre meno frequente perchè è possibile effettuare la diagnosi prenatale, cioè scoprire il bimbo è colpito dalla malattia prima della nacita e, nel caso, decidere di non portare a termine la gravidanza.
Note
I portatori "sono sani"
Esistono due forme di talassemia:
- la minor, che determina la condizione comunemente definita di "portatore sano";
- la maior, cioè la malattia conclamata.
La forma minor non presenta sintomi, non ha conseguenze e non richiede cure: non costituisce, infatti, un rischio per la salute.
E', tuttavia, molto importante essere certi di non avere questa forma di anemia nel momento in cui si decide di avere un figlio.
L'unico rischio, infatti, è quello di incontrare un partner anch'egli portatore sano della malattia.
Nel caso in cui entrambi i genitori soffrano di anemia minor, le probabilità di avere un bambino affetto da talassemia maior sono molte, cioè pari al 50 per cento.
Dolce attesa senza paura
Durante la gravidanza nella donna si verifica una diluizione naturale del sangue, per cui aumenta la parte liquida, ma non diminuiscono i globuli rossi. Per questo motivo sembra scendere il valore sia dell'emoglobina sia dei globuli rossi, anche se in realtà non è così.
E', quindi, del tutto normale vedere diminuire l'emoglobina durante i mesi dell'attesa. In alcune donne si può anche verificare una ridotta produzione di globuli rossi: anche in questo caso si tratta di una condizione naturale e non una carenza di ferro. Molti ginecologi prescrivono il ferro in gravidanza, ma non è indispensabile, proprio perchè non si è in presenza di anemia da carenza di ferro. Infatti, la condizione necessaria per riscontrare l'anemia da carenza di ferro è che i globuli rossi divengano piccoli, cosa che non si riscontra durante la gravidanza.
I portatori "sono sani"
Esistono due forme di talassemia:
- la minor, che determina la condizione comunemente definita di "portatore sano";
- la maior, cioè la malattia conclamata.
La forma minor non presenta sintomi, non ha conseguenze e non richiede cure: non costituisce, infatti, un rischio per la salute.
E', tuttavia, molto importante essere certi di non avere questa forma di anemia nel momento in cui si decide di avere un figlio.
L'unico rischio, infatti, è quello di incontrare un partner anch'egli portatore sano della malattia.
Nel caso in cui entrambi i genitori soffrano di anemia minor, le probabilità di avere un bambino affetto da talassemia maior sono molte, cioè pari al 50 per cento.
Dolce attesa senza paura
Durante la gravidanza nella donna si verifica una diluizione naturale del sangue, per cui aumenta la parte liquida, ma non diminuiscono i globuli rossi. Per questo motivo sembra scendere il valore sia dell'emoglobina sia dei globuli rossi, anche se in realtà non è così.
E', quindi, del tutto normale vedere diminuire l'emoglobina durante i mesi dell'attesa. In alcune donne si può anche verificare una ridotta produzione di globuli rossi: anche in questo caso si tratta di una condizione naturale e non una carenza di ferro. Molti ginecologi prescrivono il ferro in gravidanza, ma non è indispensabile, proprio perchè non si è in presenza di anemia da carenza di ferro. Infatti, la condizione necessaria per riscontrare l'anemia da carenza di ferro è che i globuli rossi divengano piccoli, cosa che non si riscontra durante la gravidanza.