PATOLOGIA:
Ernia del disco
Colpisce anche a 30 anni e il dolore è molto fastidioso: una soluzione arriva con l'endoscopia

Descrizione
Quando il nucleo polposo del disco intervertebrale (cioè la parte centrale) fuoriesce attraverso le fibre dell'anello fibroso (la parte periferica), si verifica la cosiddetta "ernia del disco": il risultato di questo spostamento è la comparsa di forti mal di schiena e della sciatica.
L'ernia del disco è caratteristica delle persone non più giovanissime, ma può colpire anche chi ha meno di 30 anni, soprattutto in seguito a traumi.
Ernia del disco
Come si manifesta
Tutta colpa dei nervi
L'ernia del disco e responsabile della maggior parte dei casi di sciatica (ben 9 su 10), una malattia caratterizzata da un forte dolore alla parte bassa della schiena, che si estende anche:
- alla gamba,
- alla coscia,
- all'inguine,
- alla natica.
Le cause sono legate al contatto dell'ernia con il nervo sciatico.
Questo nervo, che si distribuisce proprio lungo la gamba, ha origine da terminazioni nervose che fuoriescono dalla colonna vertebrale in corrispondenza dell'ultima vertebra lombare e di quelle sacrali. Per questo, in alcuni casi, il dolore può essere accompagnato da:
- formicolii
- una ridotta forza muscolare a livello della gamba.

Che cosa succede
Con il passare degli anni, i dischi intervertebrali possono subire una serie di danni, soprattutto a causa di forti o continui traumi alla schiena. Essi possono essere dovuti a:
- sport che prevedono un intenso contatto fisico,
- incidenti,
- lavori pesanti.
Nell'anello fibroso si formano piccole lesioni che, favorendo la fuoriuscita della porzione centrale del disco verso l'esterno, causano un'ernia.
Questa, vista la vicinanza con le terminazioni nervose, può toccare alcuni nervi e provocare disturbi, tra cui, appunto, il dolore.
Ernia del disco

Terapia
Se non dà problemi
Chi soffre di ernia del disco oggi ha diverse possibilità di cura: non sempre, infatti, è necessario ricorrere all'intervento chirurgico.
Se l'ernia è di piccole dimensioni e comunque se i fastidi sono limitati (per esempio se si ha soltanto un lieve dolore alla schiena), spesso si ricorre a una cura medica a base di antidolorifici (come l'ibuprofene, la nimesulide o il diclofenac):
- per bocca,
- per iniezione.
Questi farmaci aiutano a superare il mal di schiena e gli attacchi più violenti di sciatica, riducendo così la sofferenza.
Nei casi più difficili, che non rispondono alle altre cure, si possono anche eseguire iniezioni direttamente nel canale vertebrale con farmaci a base di cortisone.
Lieve ma cronico
Quando, invece, il dolore è più lieve ma costante e in assenza di altri sintomi (come per esempio la sciatica) possono essere utili:
- infiltrazioni locali, cioè iniezioni a base di diverse sostanze (per esempio di ozono) che vengono eseguite a livello della schiena, eventualmente usando un liquido anestetico sulla pelle per non far sentire l'ago;
- la fisioterapia, che serve soprattutto a rinforzare e ad allungare i muscoli della schiena che così riescono a sostenere meglio la colonna malata.
Questo tipo di cura, che può attenuare il dolore e impedire contratture, è sempre utile, anche se può essere davvero risolutiva solamente nei casi in cui i sintomi siano piuttosto lievi.
Con il bisturi
Quando l'ernia del disco è molto grossa, cioè quando il nucleo polposo è completamente fuoriuscito verso l'esterno e quando i sintomi sono molto accentuati, l'unica soluzione possibile è l'intervento chirurgico.
Le tecniche disponibili sono diverse e la decisione di utilizzare una o l'altra metodica spetta esclusivamente allo specialista, che deciderà a seconda dei singoli casi.
Negli ultimi anni, sono stati fatti notevoli progressi nella chirurgia dell'ernia del disco e gli interventi utilizzati sono sempre meno invasivi.
Vari metodi
Oltre alla chirurgia tradizionale esistono, infatti, anche metodiche cosiddette "endoscopiche", che utilizzano piccole sonde inserite nella schiena attraverso incisioni di circa mezzo centimetro di diametro.
Con le sonde

In questo modo, le sonde trasportano gli strumenti chirurgici e una piccola telecamera, che permette di visualizzare su un monitor la zona da operare.
Con gli interventi in endoscopia, per eliminare l'ernia, anzichè usare il bisturi si può:

- aspirare la parte centrale del disco intervertebrale con un apposito strumento;
- ricorrere al laser
In genere, queste metodiche sono riservate soltanto ai casi in cui l'ernia è di piccole dimensioni.
Può ritornare
Gli interventi chirurgici effettuati in endoscopia richiedono:
- 2-3 giorni di ricovero,
- qualche settimana di convalescenza prima di poter riprendere le normali attività quotidiane.
L'ernia del disco si può ripresentare dopo l'intervento anche in 1 caso su 10.
Per questo, è importante affidarsi alle mani di un chirurgo molto esperto, che sia in grado di individuare la tecnica migliore a seconda delle diverse situazioni.
LA TECNICA PIU' COMUNE
La metodica più conosciuta e più utilizzata per operare l'ernia del disco prevede l'incisione della pelle e dei muscoli che si trovano a livello della schiena, in modo da:
- raggiungere le vertebre che presentano l'ernia,
- asportarla attraverso il bisturi.
Attualmente, l'incisione prevista per questo tipo di intervento è di circa 2 centimetri e mezzo di lunghezza, cioè la metà rispetto a quelle che venivano effettuate fino a qualche anno fa.