PATOLOGIA:
Gotta
La gotta è un tipo di reumatismo che può essere causato anche da una cattiva alimentazione: carne e legumi tra i colpevoli

Descrizione
Si eredita spesso dalla famiglia e colpisce il sesso maschile con una percentuale 5-6 volte superiore rispetto alle donne, le quali, soprattutto durante l'età fertile, sembrano esserne addirittura immuni: si tratta della gotta, un'infiammazione delle articolazioni (o "artrite") provocata da un eccessivo accumulo nel sangue di una particolare sostanza, chiamata "acido urico".
Un deposito

La gotta è causata dal rilascio di piccoli cristalli di acido urico all'interno della cavità di un'articolazione.
L'acido urico è un composto ottenuto dalla degradazione delle cosiddette "purine" (molecole che fanno parte del Dna*) che viene eliminato principalmente dai reni, attraverso le urine.
Quando tale processo di eliminazione non si verifica (oppure nel caso in cui aumenti eccessivamente la concentrazione di acido urico nel sangue), si determina una particolare condizione, definita "iperuricemia", che può essere dovuta:

- a una caratteristica individuale (ognuno, infatti, produce una "personale" quantità di acido urico);
- a fattori esterni, come per esempio un'alimentazione eccessivamente ricca di cibi in grado di favorire l'aumento della concentrazione dell'acido nel sangue.
Perchè aumenta l'acido
L'iperuricemia, ovvero l'aumento dei livelli dell'acido urico nel sangue, si verifica in presenza di queste particolari condizioni:
- il corpo produce l'acido urico in modo alterato,
- i reni diventano meno efficienti a eliminare l'acido urico attraverso l'urina.
In entrambi i casi, le cause possono essere sia genetiche (legate cioè alle caratteristiche che ciascuno di noi eredita dal padre o dalla madre) sia acquisite (determinate, cioè, da malattie o da fattori esterni).
Le più frequenti cause acquisite di un eccessiva produzione di acido urico sono:
- il diabete,
- l'obesità,
- un elevato livello di trigliceridi* o di colesterolo nel sangue,
- un'alimentazione troppo ricca di cibi che contengono purine,
- il consumo eccessivo di bevande alcoliche,
- un eccesso di fruttosio (lo zucchero contenuto nella frutta (e, in particolar modo, in quella molto dolce),
- la pressione del sangue alta,
- l'eccessiva attività fisica.
Nel caso in cui l'iperuricemia derivi da una scarsa funzionalità dei reni, la causa in grado di scatenare tale fenomeno potrebbe essere dovuta:
- ad alcuni farmaci (come per esempio gli antidolorifici oppure i tranquillanti);
- ad alterazioni o a squilibri del metabolismo.
Come si manifesta
Tre fasi
Una delle caratteristiche principali della gotta è la tendenza a evolversi secondo tre fasi progressive:
- in un primo momento, interessa una sola articolazione ("monoartrite acuta"),
- successivamente, coinvolge più articolazioni ("poliartrite") e si manifesta con dolori acuti interrotti, però, da periodi di totale benessere,
- infine, la malattia può diventare persistente e i dolori continui ("poliartrite cronica").
E' necessario, quindi, ricorrere a cure adeguate fin dalla comparsa del disturbo, per evitare che possa evolvere fino all'ultima fase.
Gonfiore e calore
I sintomi accusati da chi soffre di gotta sono localizzati a livello delle articolazioni, che diva gonfie, calde e dolenti a causa dell'infiammazione, che richiama molto sangue al loro interno. Il primo accorgimento da prendere è quindi quello di tenere la parte colpita sempre scoperta e, possibilmente, sollevata: soltanto in questo modo, infatti, è possibile ridurre l'eccessiva quantità di sangue presente nell'articolazione.
Non solo il "ditone"
L'articolazione più frequentemente colpita dalla gotta (70-80 per cento dei casi) è quella dell'alluce (uno o entrambi); tuttavia, l'infiammazione può manifestarsi anche a livello:
del piede, della caviglia, del ginocchio, del gomito, del polso, della spalla.
I fattori scatenanti
Ecco quali sono i principali fattori in grado di scatenare, in chi è predisposto, un attacco acuto di gotta:
- un trauma (per esempio una storta);
- una lunga camminata o una corsa;
- il passaggio da un livello di altitudine a uno superiore (per esempio dal mare alla montagna);
- una mangiata o una bevuta abbondanti;
- le difficoltà a respirare (per esempio causate dal russamento e dal fenomeno delle apnee notturne).
I tofi
Quest'ultima fase della gotta viene denominata "tofacea cronica", in quanto:
- le articolazioni colpite sono sempre infiammate;
- si verifica la formazione di "tof i", grossi depositi di acido urico sottoforma di noduli (che, in certi casi, possono arrivare a pesare anche alcuni etti) sia a livello delle articolazioni e delle aree che le circondano sia in tutte le cartilagini* (per esempio quelle delle orecchie o del naso). Attualmente, però, casi di gotta ditale entità sono piuttosto rari, in quanto sono disponibili cure in grado di bloccare la malattia alla fase iniziale.
Favorita dal sonno
Un attacco da gotta può comparire facilmente durante la notte, arrivando addirittura a svegliare la persona a causa del dolore. Non sono affatto rari, inoltre, i casi in cui i dolori si manifestano al mattino appena dopo il risveglia.
Questo fenomeno ha una sua spiegazione logica.
Durante il sonno, infatti, il respiro diventa meno profondo e, di conseguenza, si va incontro a "ipossia", cioè alla carenza di ossigeno a livello degli organi e dei tessuti , specie nelle persone che tendono a russare.
Tale condizione è in grado di favorire la comparsa di un attacco acuto di gotta poichè rallenta tutti i meccanismi deputati allo smaltimento dell'acido urico.
Non solo: durante il riposo notturno, la circolazione del sangue rallenta e ciò può provocare un aumento dell'accumulo di sangue a livello delle articolazioni già colpite dall'infiammazione.
Gotta

Terapia
Le purine
A questo proposito, è bene sottolineare che, per chi è predisposto a soffrire di gotta (per esempio, perchè alcuni componenti della sua famiglia hanno avuto a che fare con questa malattia), i cibi maggiormente "a rischio" sono quelli ricchi di purine, sostanze che una volta degradate, formano l'acido urico. Gli alimenti ricchi di purine sono:
- tutte le carni, in particolare i visceri (cervella, fegato, rene, cuore);
- dadi e sughi a base di carne;
- alcuni frutti di mare (cozze, vongole, crostacei);
- alcune verdure (spinaci, asparagi, cavolfiori, funghi);
- i legumi (fagioli, piselli, lenticchie);
- il tè e il cioccolato.
Una dieta troppo ricca di questi alimenti può, infatti, favorire un attacco di gotta.
I "cibi sì"
Ecco quali sono gli alimenti che possono essere tranquillamente consumati, seppure con moderazione, dalle persone che sono predisposte oppure che già soffrono di gotta. Sono, infattti, poveri di purine.
Tanta acqua
Le persone predisposte alla gotta (o che già soffrono di questa malattia) non devono, però eliminare dalla loro dieta tutti questi alimenti: la carne, per esempio, può essere tranquillamente consumata 1-2 volte alla settimana, mentre sarebbe meglio rinunciare del tutto alle interiora, ai molluschi e ai crostacei. Infine, è consigliabile bere almeno 2 litri di acqua al giorno e bandire gli alcolici.
L'allopurinolo
Da qualche tempo, per curare la gotta, è disponibile un nuovo farmaco, l'allopurinolo, in grado di frenare la produzione dell'acido urico e grazie al quale è stato possibile limitare l'impiego dei Fans (gli antinfiammatori più comuni, come l'Aspirina). L'allopurinolo deve, però, essere somministrato in modo graduale: in alcuni casi, infatti, può determinare un abbassamento troppo brusco dei livelli dell'acido urico.
La colchicina
In alternativa, un altro principio attivo, la colchicina (che deriva da una pianta), si è dimostrato efficace sia per curare sia per prevenire gli attacchi di gotta. In questo caso, le dosi vanno diminuite con il proseguire della cura (da 4 a 1 mg al giorno).
Farmaci
In genere, i farmaci impiegati per la cura della gotta sono:

- i Fans, ovvero gli antinfiammatori più comuni (come per esempio l'Aspirina);
- i corticosteroidi, potenti antinfiammatori prescritti con cautela, perchè possono rendere cronica la malattia;
- gli uricosurici, efficaci ad abbassare i livelli di acido urico, ma che facilitano, per contro, la formazione di calcoli renali;
- gli alcalinizzanti delle vie urinarie, che riportano il pH delle urine nella norma: in queste condizioni, l'acido urico si scioglie molto più facilmente e può pertanto essere eliminato con maggior facilità.
Consigli
Si "risveglia"
Se la gotta non viene curata fin dall'inizio, dopo qualche giorno, in genere, l'infiammazione regredisce e la persona può ritornare a stare bene anche per alcuni mesi (si tratta del cosiddetto "periodo intercritico").
Trascorso questo tempo, però, qualsiasi evento in grado di sforzare l'articolazione (come per esempto una banale corsa), può "risvegliare" i sintomi, destinati, questa volta, a ricomparire sempre più frequentemente (prima 1-2 volte all'anno, poi 3, 6, 12), fino a cronicizzarsi.
Note
Il male dei "ricchi"
Un tempo, la gotta era definita "la malattia dei ricchi", poichè colpiva con una frequenza decisamente maggiore le persone che mangiavano molta carne (alimento che i poveri non si potevano permettere).
In effetti, tutti gli studi scientifici condotti sulla gotta hanno confermato in parte questa definizione popolare, dimostrando che un'alimentazione povera protegge dalla malattia (pur non essendo in grado di escluderne la comparsa). Questo dato è stato verificato in occasione di determinati momenti storici: durante le grandi guerre, per esempio, l'incidenza della gotta calò in modo molto brusco, proprio perchè le persone si nutrivano di cibi meno costosi rispetto alla carne.