Herpes genitale
Le infezioni da Herpes simplex virus (HSV) si conoscono fin dal 1700. Attualmente le forme sessualmente trasmesse sono le più importanti a causa anche della loro morbilità e delle possibili ripercussioni psicologiche. Nel mondo si calcola siano circa 100 milioni le persone infette, di cui l’80% asintomatiche. Studi recenti indicano che in alcune popolazioni la percentuale di individui infetti sia superiore al 70%, negli Stati Uniti la percentuale è di circa il 40%, mentre in Europa supera il 20.
Descrizione
L’Herpes genitale ha come agente etiologico l’Herpes virus simplex di tipo 2 (HSV-2). Si ritiene comunque che nel 20-30% dei casi tale infezione sia dovuta all’Herpes virus simplex di tipo 1 (HSV-1), normalmente agente responsabile dell’herpes labiale. La gravità dei sintomi locali e sistemici e la durata delle lesioni è simile nelle forme primarie genitali da HSV-1 e in quelle da HSV-2. L’infezione viene contratta, il più delle volte, tra i 18 e i 25 anni, indipendentemente dal sesso o dallo stato socio-economico. La gravità, la durata e la frequenza dei sintomi sono maggiori nelle donne, esposte al rischio di acquisire l’infezione quattro volte più degli uomini.
L’Herpes genitale ha come agente etiologico l’Herpes virus simplex di tipo 2 (HSV-2). Si ritiene comunque che nel 20-30% dei casi tale infezione sia dovuta all’Herpes virus simplex di tipo 1 (HSV-1), normalmente agente responsabile dell’herpes labiale. La gravità dei sintomi locali e sistemici e la durata delle lesioni è simile nelle forme primarie genitali da HSV-1 e in quelle da HSV-2. L’infezione viene contratta, il più delle volte, tra i 18 e i 25 anni, indipendentemente dal sesso o dallo stato socio-economico. La gravità, la durata e la frequenza dei sintomi sono maggiori nelle donne, esposte al rischio di acquisire l’infezione quattro volte più degli uomini.
Come si manifesta
I sintomi dell’infezione variano da individuo a individuo: quando il virus è attivo si manifestano le tipiche lesioni ulcerative della pelle, dolorose e fastidiose. La gravità del primo attacco è variabile: talvolta le lesioni sono associate a malessere, ingrossamento dei linfonodi, stanchezza. Nei casi più gravi le lesioni della pelle durano fino a tre settimane. In un ristretto numero di casi la prima infezione è asintomatica, o sub-clinica: la malattia può restare perciò allo stato latente per mesi prima del manifestarsi dei sintomi, per questo motivo alcuni casi di herpes genitale rimangono ignoti e portano ad un significativo rischio di trasmissione inconsapevole.
Le recidive: Nell’80% dei casi esiste il rischio di recidive, che si verificano secondo meccanismi ancora sconosciuti: è noto però che la fase di latenza è una condizione instabile, influenzata dallo stato immunologico del paziente. Il virus può venire riattivato episodicamente da fattori quali febbre, stress emotivi, esposizione al sole, fase premestruale, uso di farmaci come corticosteroidi o antiblastici, che determinano la ricomparsa della lesione cutanea nella stessa sede dell’infezione primaria (infezione recidivante). La frequenza con cui compare l’ infezione ricorrente può variare da 1 volta al mese a 6/8 volte all’anno. Può essere frequente la riattivazione della replicazione virale anche senza comparsa della recidiva.
L’herpes genitale in gravidanza: Un problema medico importante è quella dell’herpes genitale in gravidanza. La trasmissione dell’infezione al feto dipende dall’epoca gestazionale nella quale avviene il contagio virale. Sono due le situazioni critiche per il neonato: la prima quando l’infezione, specialmente se alla sua prima presentazioni sintomatica, avviene prima della ventesima settimana di gestazione; la seconda quando la donna gravida ha lesioni in atto. Le modalità di trasmissione possono avvenire attraverso la placenta, durante il parto e nei casi di rottura della placenta. I danni fetali e neonatali sono drammatici, anche se, fortunatamente, in Italia la loro frequenza è molto rara: congiuntiviti, corioretiniti, cheratiti, localizzazione al sistema nervoso centrale e coinvolgimento degli organi interni con morte del neonato.
I sintomi dell’infezione variano da individuo a individuo: quando il virus è attivo si manifestano le tipiche lesioni ulcerative della pelle, dolorose e fastidiose. La gravità del primo attacco è variabile: talvolta le lesioni sono associate a malessere, ingrossamento dei linfonodi, stanchezza. Nei casi più gravi le lesioni della pelle durano fino a tre settimane. In un ristretto numero di casi la prima infezione è asintomatica, o sub-clinica: la malattia può restare perciò allo stato latente per mesi prima del manifestarsi dei sintomi, per questo motivo alcuni casi di herpes genitale rimangono ignoti e portano ad un significativo rischio di trasmissione inconsapevole.
Le recidive: Nell’80% dei casi esiste il rischio di recidive, che si verificano secondo meccanismi ancora sconosciuti: è noto però che la fase di latenza è una condizione instabile, influenzata dallo stato immunologico del paziente. Il virus può venire riattivato episodicamente da fattori quali febbre, stress emotivi, esposizione al sole, fase premestruale, uso di farmaci come corticosteroidi o antiblastici, che determinano la ricomparsa della lesione cutanea nella stessa sede dell’infezione primaria (infezione recidivante). La frequenza con cui compare l’ infezione ricorrente può variare da 1 volta al mese a 6/8 volte all’anno. Può essere frequente la riattivazione della replicazione virale anche senza comparsa della recidiva.
L’herpes genitale in gravidanza: Un problema medico importante è quella dell’herpes genitale in gravidanza. La trasmissione dell’infezione al feto dipende dall’epoca gestazionale nella quale avviene il contagio virale. Sono due le situazioni critiche per il neonato: la prima quando l’infezione, specialmente se alla sua prima presentazioni sintomatica, avviene prima della ventesima settimana di gestazione; la seconda quando la donna gravida ha lesioni in atto. Le modalità di trasmissione possono avvenire attraverso la placenta, durante il parto e nei casi di rottura della placenta. I danni fetali e neonatali sono drammatici, anche se, fortunatamente, in Italia la loro frequenza è molto rara: congiuntiviti, corioretiniti, cheratiti, localizzazione al sistema nervoso centrale e coinvolgimento degli organi interni con morte del neonato.
Consigli
La possibilità di aiutarle con un trattamento espressamente rivolto alla rapida risoluzione del dolore, bruciore prurito, facilita notevolmente la gestione di tale patologia genitale, peraltro frequente. Durante l’attacco erpetico – spiega il prof. Gian Benedetto Melis, Direttore della Clinica Ostetrica dell’Università di Cagliari – le raccomandazioni sono di tenere l’area pulita e asciutta per prevenire le infezioni secondarie. Bisogna poi evitare di toccare le lesioni, e lavarsi le mani dopo ogni contatto con le vescicole è una pratica igienica da seguire. Occorre inoltre indossare biancheria di cotone e non aderente. Non ci sono mai stati fin ora trattamenti specifici della sola sintomatologia da herpes genitale. In letteratura sono citate esperienze con una preparazione topica di zinco solfato o con lo iodio. Si ricorre anche a rimedi estemporanei come impacchi ghiacciati o delle compresse di bicarbonato per lenire il dolore. Ora per contrastare i sintomi e alleviare i disagi delle persone colpite dal virus – ha concluso il prof. Melis – c’è anche un nuovo dispositivo medico, Clareva Gel, che agisce sui sintomi e, fin dalle prime applicazioni, riduce rapidamente, prurito, pizzicore, dolore e bruciore. Il gel a base di trigliceridi ossidati derivati da acidi grassi essenziali di origine vegetale, copre le lesioni erpetiche con una pellicola protettiva trasparente che facilita il processo di guarigione con un’efficacia diretta su segni e sintomi dell’herpes genitale”.
La possibilità di aiutarle con un trattamento espressamente rivolto alla rapida risoluzione del dolore, bruciore prurito, facilita notevolmente la gestione di tale patologia genitale, peraltro frequente. Durante l’attacco erpetico – spiega il prof. Gian Benedetto Melis, Direttore della Clinica Ostetrica dell’Università di Cagliari – le raccomandazioni sono di tenere l’area pulita e asciutta per prevenire le infezioni secondarie. Bisogna poi evitare di toccare le lesioni, e lavarsi le mani dopo ogni contatto con le vescicole è una pratica igienica da seguire. Occorre inoltre indossare biancheria di cotone e non aderente. Non ci sono mai stati fin ora trattamenti specifici della sola sintomatologia da herpes genitale. In letteratura sono citate esperienze con una preparazione topica di zinco solfato o con lo iodio. Si ricorre anche a rimedi estemporanei come impacchi ghiacciati o delle compresse di bicarbonato per lenire il dolore. Ora per contrastare i sintomi e alleviare i disagi delle persone colpite dal virus – ha concluso il prof. Melis – c’è anche un nuovo dispositivo medico, Clareva Gel, che agisce sui sintomi e, fin dalle prime applicazioni, riduce rapidamente, prurito, pizzicore, dolore e bruciore. Il gel a base di trigliceridi ossidati derivati da acidi grassi essenziali di origine vegetale, copre le lesioni erpetiche con una pellicola protettiva trasparente che facilita il processo di guarigione con un’efficacia diretta su segni e sintomi dell’herpes genitale”.