Emofilici e patente: eliminato il divieto di guida per gli emofilici
Dal 6 ottobre la malattia non sarà più inclusa fra quelle invalidanti che precludono il rilascio o il rinnovo della patente. La decisione è stata presa in considerazione dei progressi scientifici che hanno migliorato la diagnosi e le terapie.
Roma – Nessun limite per gli emofilici al volante: la norma che inseriva le malattie ematiche nell'elenco della patologie invalidanti è stata infatti abrogata, e chi è affetto da queste malattie non sarà più escluso dalla possibilità di rilascio o rinnovo della patente di guida. La decisione è stata presa “in considerazione del progresso scientifico intervenuto sui nuovi strumenti di diagnosi e sulle nuove terapie per la cura delle malattie del sangue”.
A darne notizia è l'Osservatorio Malattie Rare, spiegando che il Decreto del Presidente della Repubblica n. 139 del 10 luglio 2017, che entrerà in vigore il 6 ottobre, ha infatti soppresso la lettera G dall'Appendice II – Art. 320, Titolo IV, del decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 16 dicembre 1992, contenente il regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada.
A parte questa modifica, l'elenco delle malattie invalidanti che non permettono di ottenere la patente resta immutato. Sono quindi ancora escluse dal rilascio le persone con affezioni cardiovascolari (sulla cui gravità si pronuncia la commissione medica locale), diabete (se è necessario il trattamento con insulina), malattie endocrine, malattie del sistema nervoso (encefalite, sclerosi multipla, miastenia grave o malattie del sistema nervoso associate ad atrofia muscolare progressiva e/o a disturbi miotonici, malattie del sistema nervoso periferico, postumi invalidanti di traumatismi del sistema nervoso centrale o periferico), epilessia, malattie psichiche (causate da malattie, traumi o postumi di interventi chirurgici), dipendenza da sostanze psicoattive e insufficienza renale grave (se non curata tramite dialisi o trapianti).
In realtà, nonostante il divieto generico ora annullato, anche in passato per gli emofilici era possibile, in alcuni casi, il rilascio della patente. La decisione finale spettava alla commissione medica locale, che – come prevedeva la norma – poteva avvalersi del parere di medici specialisti appartenenti a strutture pubbliche e quindi certificare il rilascio o la conferma. Uno spiraglio esteso a tutte le altre patologie incluse nell'elenco, per cui anche le persone con una malattia allo stadio iniziale o con sintomi lievi, tali da non pregiudicare la corretta guida di un veicolo, generalmente riuscivano a ottenere la licenza.
La notizia è stata accolta con gioia da tutta la comunità degli emofilici. Questa rara malattia della coagulazione in Italia colpisce circa 5mila pazienti (4.879), per lo più maschi. Se fino agli anni ’70 – ’80 nascere con questa malattia significava doversi limitare nell’attività fisica e convivere comunque con frequenti sanguinamenti e con una probabile disabilità articolare, oggi le cose sono molto cambiate grazie alla profilassi e alle nuove terapie che permettono di vivere senza limiti e barriere. I giovani che ne sono affetti possono avere una normale quotidianità, viaggiare e fare sport. Dal 6 ottobre, finalmente, potranno anche guidare l'automobile.
Roma – Nessun limite per gli emofilici al volante: la norma che inseriva le malattie ematiche nell'elenco della patologie invalidanti è stata infatti abrogata, e chi è affetto da queste malattie non sarà più escluso dalla possibilità di rilascio o rinnovo della patente di guida. La decisione è stata presa “in considerazione del progresso scientifico intervenuto sui nuovi strumenti di diagnosi e sulle nuove terapie per la cura delle malattie del sangue”.
A darne notizia è l'Osservatorio Malattie Rare, spiegando che il Decreto del Presidente della Repubblica n. 139 del 10 luglio 2017, che entrerà in vigore il 6 ottobre, ha infatti soppresso la lettera G dall'Appendice II – Art. 320, Titolo IV, del decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 16 dicembre 1992, contenente il regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada.
A parte questa modifica, l'elenco delle malattie invalidanti che non permettono di ottenere la patente resta immutato. Sono quindi ancora escluse dal rilascio le persone con affezioni cardiovascolari (sulla cui gravità si pronuncia la commissione medica locale), diabete (se è necessario il trattamento con insulina), malattie endocrine, malattie del sistema nervoso (encefalite, sclerosi multipla, miastenia grave o malattie del sistema nervoso associate ad atrofia muscolare progressiva e/o a disturbi miotonici, malattie del sistema nervoso periferico, postumi invalidanti di traumatismi del sistema nervoso centrale o periferico), epilessia, malattie psichiche (causate da malattie, traumi o postumi di interventi chirurgici), dipendenza da sostanze psicoattive e insufficienza renale grave (se non curata tramite dialisi o trapianti).
In realtà, nonostante il divieto generico ora annullato, anche in passato per gli emofilici era possibile, in alcuni casi, il rilascio della patente. La decisione finale spettava alla commissione medica locale, che – come prevedeva la norma – poteva avvalersi del parere di medici specialisti appartenenti a strutture pubbliche e quindi certificare il rilascio o la conferma. Uno spiraglio esteso a tutte le altre patologie incluse nell'elenco, per cui anche le persone con una malattia allo stadio iniziale o con sintomi lievi, tali da non pregiudicare la corretta guida di un veicolo, generalmente riuscivano a ottenere la licenza.
La notizia è stata accolta con gioia da tutta la comunità degli emofilici. Questa rara malattia della coagulazione in Italia colpisce circa 5mila pazienti (4.879), per lo più maschi. Se fino agli anni ’70 – ’80 nascere con questa malattia significava doversi limitare nell’attività fisica e convivere comunque con frequenti sanguinamenti e con una probabile disabilità articolare, oggi le cose sono molto cambiate grazie alla profilassi e alle nuove terapie che permettono di vivere senza limiti e barriere. I giovani che ne sono affetti possono avere una normale quotidianità, viaggiare e fare sport. Dal 6 ottobre, finalmente, potranno anche guidare l'automobile.
Fonte: O.Ma.R. - Osservatorio Malattie Rare