Giornata Mondiale delle Malattie Reumatiche il 15 ottobre 2017 a Roma
Cinque milioni gli italiani colpiti da malattie reumatiche ma troppe diagnosi arrivano tardi.
Il prof. Mauro Galeazzi: “Sono patologie molto diffuse ma ancora sottovalutate dai pazienti che spesso non segnalano tempestivamente i sintomi al proprio medico curante. Va anche migliorato l’accesso alle terapie. Rinnoviamo l’appello alle Istituzioni perché sia creato un fondo nazionale per i farmaci biologici”.
Aumentare il livello di conoscenza e consapevolezza dei cittadini sui 150 disturbi reumatici che minano seriamente la qualità di vita e la salute di oltre 5 milioni di italiani. E insegnare ai pazienti l’importanza di segnalare tempestivamente i sintomi delle patologie al proprio medico in modo da riuscire a trattarle nei modi e nei tempi adeguati. Sono questi i due principali obiettivi della Giornata Mondiale delle Malattie Reumatiche (World Arthritis Day) che si celebra domani in tutti e cinque i continenti. Il claim dell’edizione 2017 è Don't Delay Connect Today e le varie iniziative, realizzate nel nostro Paese, sono promosse dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR) insieme ad alcune associazioni di pazienti. “Il primo passo nella gestione di una patologia è imparare a riconoscerne i sintomi” sottolinea il prof. Mauro Galeazzi Presidente Nazionale della SIR che domani interverrà al convegno Le Malattie Reumatologiche e i 21 Sistemi Sanitari Regionali organizzato presso il Senato dalla Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare (APMAR). “Persistenti dolori articolari e muscolari, spossamento e stanchezza, rigidità, ansia e depressione sono i principali segnali di quasi tutti i disturbi reumatici - prosegue Galezzi -. Chi ne soffre deve rivolgersi immediatamente ad uno specialista ma questo non sempre avviene. Per esempio la fibromialgia nel 75% dei casi non viene riconosciuta e in media la diagnosi arriva dopo cinque anni dall’insorgenza. E’ una sindrome muscolo-scheletrica spesso confusa con il semplice mal di schiena ma in realtà rappresenta un problema ben più serio e grave che deve essere affrontato con cure specifiche”.
A corollario della Giornata Mondiale l’APMAR promuove l’evento #diamoduemani. Domenica 15 ottobre a Roma, in Piazza di Spagna, saranno allestiti tre stand tematici per far comprendere a tutti cosa si prova a “convivere” con una malattia reumatologica.
“Siamo lieti di partecipare e dare il nostro contributo a questa iniziativa - aggiunge il prof. Galeazzi -. Informazione e prevenzione sono, infatti, due ottime armi a nostra disposizione contro delle patologie che sono destinate a crescere di pari passo con l’aumento dell’età media della popolazione.
Tuttavia sono sottovalutate da parte dei cittadini nonostante la loro grande diffusione. Solo l’artrite e l’artrosi interessano il 16% della popolazione residente nel nostro Paese e rappresentano le due patologie croniche più diffuse dopo l’ipertensione. L’osteoporosi invece colpisce un italiano su tre con più di 75 anni. In occasione della Giornata Mondiale vogliamo sensibilizzare anche le Istituzioni.
Un’altra sfida da vincere è favorire il più possibile l’accessibilità alle cure da parte dei pazienti.
Bisogna istituire un fondo nazionale per i farmaci biologici in reumatologia perché grazie a queste terapie possiamo contrastare in modo efficace malattie gravi e invalidanti come il lupus eritematoso, l’artrite reumatoide o le artriti croniche infiammatorie”.
Il prof. Mauro Galeazzi: “Sono patologie molto diffuse ma ancora sottovalutate dai pazienti che spesso non segnalano tempestivamente i sintomi al proprio medico curante. Va anche migliorato l’accesso alle terapie. Rinnoviamo l’appello alle Istituzioni perché sia creato un fondo nazionale per i farmaci biologici”.
Aumentare il livello di conoscenza e consapevolezza dei cittadini sui 150 disturbi reumatici che minano seriamente la qualità di vita e la salute di oltre 5 milioni di italiani. E insegnare ai pazienti l’importanza di segnalare tempestivamente i sintomi delle patologie al proprio medico in modo da riuscire a trattarle nei modi e nei tempi adeguati. Sono questi i due principali obiettivi della Giornata Mondiale delle Malattie Reumatiche (World Arthritis Day) che si celebra domani in tutti e cinque i continenti. Il claim dell’edizione 2017 è Don't Delay Connect Today e le varie iniziative, realizzate nel nostro Paese, sono promosse dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR) insieme ad alcune associazioni di pazienti. “Il primo passo nella gestione di una patologia è imparare a riconoscerne i sintomi” sottolinea il prof. Mauro Galeazzi Presidente Nazionale della SIR che domani interverrà al convegno Le Malattie Reumatologiche e i 21 Sistemi Sanitari Regionali organizzato presso il Senato dalla Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare (APMAR). “Persistenti dolori articolari e muscolari, spossamento e stanchezza, rigidità, ansia e depressione sono i principali segnali di quasi tutti i disturbi reumatici - prosegue Galezzi -. Chi ne soffre deve rivolgersi immediatamente ad uno specialista ma questo non sempre avviene. Per esempio la fibromialgia nel 75% dei casi non viene riconosciuta e in media la diagnosi arriva dopo cinque anni dall’insorgenza. E’ una sindrome muscolo-scheletrica spesso confusa con il semplice mal di schiena ma in realtà rappresenta un problema ben più serio e grave che deve essere affrontato con cure specifiche”.
A corollario della Giornata Mondiale l’APMAR promuove l’evento #diamoduemani. Domenica 15 ottobre a Roma, in Piazza di Spagna, saranno allestiti tre stand tematici per far comprendere a tutti cosa si prova a “convivere” con una malattia reumatologica.
“Siamo lieti di partecipare e dare il nostro contributo a questa iniziativa - aggiunge il prof. Galeazzi -. Informazione e prevenzione sono, infatti, due ottime armi a nostra disposizione contro delle patologie che sono destinate a crescere di pari passo con l’aumento dell’età media della popolazione.
Tuttavia sono sottovalutate da parte dei cittadini nonostante la loro grande diffusione. Solo l’artrite e l’artrosi interessano il 16% della popolazione residente nel nostro Paese e rappresentano le due patologie croniche più diffuse dopo l’ipertensione. L’osteoporosi invece colpisce un italiano su tre con più di 75 anni. In occasione della Giornata Mondiale vogliamo sensibilizzare anche le Istituzioni.
Un’altra sfida da vincere è favorire il più possibile l’accessibilità alle cure da parte dei pazienti.
Bisogna istituire un fondo nazionale per i farmaci biologici in reumatologia perché grazie a queste terapie possiamo contrastare in modo efficace malattie gravi e invalidanti come il lupus eritematoso, l’artrite reumatoide o le artriti croniche infiammatorie”.
Fonte: Ufficio Stampa Intermedia