Anziani e vaccinazioni ecco le risposte alle domande più frequenti
La salute dell’anziano ha caratteristiche diverse rispetto al bambino e all’adulto, e questo vale anche quando si parla di vaccinazioni. In occasione della settimana europea promossa dall’OMS, HappyAgeing - l’Alleanza Italia per l’invecchiamento attivo fa chiarezza su vaccini e anziani, rispondendo alle domande più frequenti sul tema, con l’obiettivo di combattere la disinformazione e il diffondersi di notizie incomplete, approssimative se non addirittura false su un tema delicato per la salute nazionale.
Quali sono le malattie infettive più frequenti negli anziani?
Le persone anziane hanno un sistema immunitario meno efficiente che rende l’organismo meno reattivo e di conseguenza maggiormente suscettibile alle malattie infettive, quali le polmoniti ma anche le meningiti e le meningo-encefaliti o la sepsi, inoltre sono caratterizzate più frequentemente dalla presenza di una o più malattie croniche che rendono più alta la possibilità di avere gravi complicanze. Altra importante malattia infettiva peculiare dell’anziano è l’herpes zoster, conosciuto come “Fuoco di Sant’Antonio “. Tutte queste patologie possono essere prevenute attraverso le vaccinazioni, che sono una potente arma di protezione e contribuiscono ad aumentare le aspettative e la qualità di vita. Anche se i vaccini sono un’arma per una migliore qualità della vita, in Italia si vaccina soltanto il 52% per cento degli anziani contro l’influenza, anche se i dati mostrano un leggero aumento rispetto alla stagione precedente. Inoltre è ancora scarsa la conoscenza di questa grande opportunità di prevenzione, ed è per questo che HappyAgeing, l’Alleanza Italia per l’invecchiamento attivo da molti anni promuove campagne di sensibilizzazione sul territorio, come “Ti spetta. Che aspetti?” per informare le persone anziane e per garantire una migliore qualità della vita, nell’ambito di un invecchiamento attivo e in salute.
Quali sono i vaccini raccomandati per gli anziani?
Molte vaccinazioni sono fondamentali per la prevenzione delle malattie infettive nella popolazione anziana Al momento, in Europa e in Italia sono raccomandati i seguenti vaccini per la popolazione adulta di età pari o superiore ai 65 anni:
Influenza: è una delle patologie più comuni ma anche una delle più pericolose. Nei paesi UE/EEA si registrano 38.500 decessi ogni anno di cui il 90% nella popolazione adulta legati alle complicanze dell’influenza.
Il vaccino è raccomandato ogni anno negli adulti con patologie croniche e nei soggetti di età pari o superiore ai 65 anni per ridurre complicanze, ospedalizzazioni e morti dovute a tale infezione. Il vaccino deve essere somministrato ogni anno (periodo ottobre-dicembre).
Malattie da pneumococco: Lo pneumococco è un batterio patogeno molto comune per l'uomo può provocare diverse malattie talvolta mortali: infatti, ogni anno nel mondo lo pneumococco provoca circa 1,6 milioni di morti. Questo tipo di patologie sono prevenibili con un vaccino coniugato 13valente che, oltre ad essere molto efficace, ha la caratteristica che deve essere fatto solo una volta nella vita e protegge da queste malattie per sempre. E’ raccomandato ai bambini nel primo anno di vita, gli adulti dai 65 anni in su e le persone a maggior rischio per patologie croniche o alterazioni del sistema immunitario. Riguardo questo vaccino è importante considerare che può essere offerto simultaneamente alla vaccinazione antiinfluenzale, ma può pure essere somministrato indipendentemente e in qualsiasi stagione dell’anno.
Zoster: la vaccinazione contro l’Herpes zoster è in grado di ridurre significativamente l’incidenza dei casi di malattia e della nevralgia post-erpetica, che è una delle complicanze più frequenti e debilitanti della malattia. Vengono registrati più di 1.7 milioni di nuovi casi ogni anno in Europa in tutte le fasce di età ma con un incidenza che aumenta all’aumentare dell’età. L’unico strumento di prevenzione contro l’herpes zoster è il vaccino e per il quale non è raccomandata una dose di richiamo.
Cosa cambia per gli anziani con i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)?
Il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019 (PNPV), approvato in Conferenza Stato-Regioni il 19 gennaio 2017 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 febbraio 2017, costituisce il documento di riferimento in cui si riconosce, come priorità di sanità pubblica, la riduzione o l’eliminazione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino, attraverso l’individuazione di strategie efficaci e omogenee da implementare sull’intero territorio nazionale. I nuovi Lea prevedono che dal 2017 il vaccino pneumococcico sia raccomandato e gratuito in tutte le regioni per tutti coloro che hanno 65 anni o per chi ha una malattia cronica come ad esempio patologie polmonari croniche, malattie cardiovascolari o il diabete. Da quest’anno è raccomandato e disponibile gratuitamente anche il vaccino contro l’herpes zoster, comunemente detto Fuoco di Sant’Antonio. Soprattutto nella popolazione adulta e anziana è importante che aumenti la consapevolezza del rischio determinato dal contrarre queste malattie e che tutti possano usufruire del proprio diritto a essere vaccinati. La vera sfida per le vaccinazioni è farlo sapere ai cittadini, attivando strategie vaccinali, di comunicazione pubblica e di promozione della salute al fine di assicurare a tutti l'esercizio democratico del diritto alla salute.
Quali sono le malattie infettive più frequenti negli anziani?
Le persone anziane hanno un sistema immunitario meno efficiente che rende l’organismo meno reattivo e di conseguenza maggiormente suscettibile alle malattie infettive, quali le polmoniti ma anche le meningiti e le meningo-encefaliti o la sepsi, inoltre sono caratterizzate più frequentemente dalla presenza di una o più malattie croniche che rendono più alta la possibilità di avere gravi complicanze. Altra importante malattia infettiva peculiare dell’anziano è l’herpes zoster, conosciuto come “Fuoco di Sant’Antonio “. Tutte queste patologie possono essere prevenute attraverso le vaccinazioni, che sono una potente arma di protezione e contribuiscono ad aumentare le aspettative e la qualità di vita. Anche se i vaccini sono un’arma per una migliore qualità della vita, in Italia si vaccina soltanto il 52% per cento degli anziani contro l’influenza, anche se i dati mostrano un leggero aumento rispetto alla stagione precedente. Inoltre è ancora scarsa la conoscenza di questa grande opportunità di prevenzione, ed è per questo che HappyAgeing, l’Alleanza Italia per l’invecchiamento attivo da molti anni promuove campagne di sensibilizzazione sul territorio, come “Ti spetta. Che aspetti?” per informare le persone anziane e per garantire una migliore qualità della vita, nell’ambito di un invecchiamento attivo e in salute.
Quali sono i vaccini raccomandati per gli anziani?
Molte vaccinazioni sono fondamentali per la prevenzione delle malattie infettive nella popolazione anziana Al momento, in Europa e in Italia sono raccomandati i seguenti vaccini per la popolazione adulta di età pari o superiore ai 65 anni:
Influenza: è una delle patologie più comuni ma anche una delle più pericolose. Nei paesi UE/EEA si registrano 38.500 decessi ogni anno di cui il 90% nella popolazione adulta legati alle complicanze dell’influenza.
Il vaccino è raccomandato ogni anno negli adulti con patologie croniche e nei soggetti di età pari o superiore ai 65 anni per ridurre complicanze, ospedalizzazioni e morti dovute a tale infezione. Il vaccino deve essere somministrato ogni anno (periodo ottobre-dicembre).
Malattie da pneumococco: Lo pneumococco è un batterio patogeno molto comune per l'uomo può provocare diverse malattie talvolta mortali: infatti, ogni anno nel mondo lo pneumococco provoca circa 1,6 milioni di morti. Questo tipo di patologie sono prevenibili con un vaccino coniugato 13valente che, oltre ad essere molto efficace, ha la caratteristica che deve essere fatto solo una volta nella vita e protegge da queste malattie per sempre. E’ raccomandato ai bambini nel primo anno di vita, gli adulti dai 65 anni in su e le persone a maggior rischio per patologie croniche o alterazioni del sistema immunitario. Riguardo questo vaccino è importante considerare che può essere offerto simultaneamente alla vaccinazione antiinfluenzale, ma può pure essere somministrato indipendentemente e in qualsiasi stagione dell’anno.
Zoster: la vaccinazione contro l’Herpes zoster è in grado di ridurre significativamente l’incidenza dei casi di malattia e della nevralgia post-erpetica, che è una delle complicanze più frequenti e debilitanti della malattia. Vengono registrati più di 1.7 milioni di nuovi casi ogni anno in Europa in tutte le fasce di età ma con un incidenza che aumenta all’aumentare dell’età. L’unico strumento di prevenzione contro l’herpes zoster è il vaccino e per il quale non è raccomandata una dose di richiamo.
Cosa cambia per gli anziani con i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)?
Il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019 (PNPV), approvato in Conferenza Stato-Regioni il 19 gennaio 2017 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 febbraio 2017, costituisce il documento di riferimento in cui si riconosce, come priorità di sanità pubblica, la riduzione o l’eliminazione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino, attraverso l’individuazione di strategie efficaci e omogenee da implementare sull’intero territorio nazionale. I nuovi Lea prevedono che dal 2017 il vaccino pneumococcico sia raccomandato e gratuito in tutte le regioni per tutti coloro che hanno 65 anni o per chi ha una malattia cronica come ad esempio patologie polmonari croniche, malattie cardiovascolari o il diabete. Da quest’anno è raccomandato e disponibile gratuitamente anche il vaccino contro l’herpes zoster, comunemente detto Fuoco di Sant’Antonio. Soprattutto nella popolazione adulta e anziana è importante che aumenti la consapevolezza del rischio determinato dal contrarre queste malattie e che tutti possano usufruire del proprio diritto a essere vaccinati. La vera sfida per le vaccinazioni è farlo sapere ai cittadini, attivando strategie vaccinali, di comunicazione pubblica e di promozione della salute al fine di assicurare a tutti l'esercizio democratico del diritto alla salute.
Fonte: Ufficio Stampa HappyAgeing