Dolore cronico benigno oggi si cura con la radiofrequenza e neurostimolazione
Alzarsi la mattina e non sentire più quella fitta che si irradia lungo il corpo non appena si poggia il piede a terra. Riuscire a riposare bene senza doversi girare tra le lenzuola per trovare una posizione nella quale la schiena trovi sollievo. Dimenticare il mal di testa costante, che costringe a declinare inviti e limitare la propria vita sociale. Sono solo alcuni esempi di come il dolore cronico benigno possa influenzare la quotidianità di chi ne soffre, condizionando ogni momento. Il desiderio è naturalmente avere la possibilità di liberarsene, riappropriandosi così del proprio corpo e del piacere di muoversi, viaggiare, vivere con serenità. Lo Studio SATA di Banchette di Ivrea (TO) ha la soluzione giusta. Qui opera il dottor Rodolfo Bucci, specialista in Anestesiologia, terapia e cura del dolore, nonché responsabile per l'Europa del prestigioso “The Barolat neuromodulation institute”, centro di riferimento mondiale per le patologie dolorose di carattere neuropatico. Perché ciò che viene limitato dalla sofferenza cronica è la libertà. Il dolore neuropatico è un tipo di dolore particolarmente invalidante, che viene mediato dalle fibre nervose, e persiste anche una volta risolta la causa che lo alimenta. Sono due le terapie consigliate a chi soffre di dolore cronico di origine neurale, la radiofrequenza e la neurostimolazione. Entrambe si effettuano con procedure mini invasive. Vediamole nel dettaglio.
Radiofrequenza
La radiofrequenza si basa sull’utilizzo di impulsi elettrici in modalità pulsata o continua, che vanno a colpire le fibre nervose interessate dal dolore. Durante l'intervento, che si svolge in anestesia locale, il medico interviene sulla zona interessata “addormentando” il nervo che trasmette al cervello la sensazione dolorosa. Si tratta della tecnica più semplice, che garantisce buoni risultati in moltissimi casi: dal mal di schiena alla cervicale, dal mal di testa alle nevralgie da trigemino, dall’ernia all’artrosi. Disturbi che possono seriamente compromettere lo svolgimento delle normali attività giornaliere, e che possono essere risolti in modo semplice e indolore, per una durata di almeno 6 mesi – 1 anno. Con la tecnica di radiofrequenza continua, o neurolisi, la durata del beneficio è nettamente più prolungata, attestandosi, mediamente, intorno ai tre anni. Tutte le procedure sono ripetibili, secondo necessità.
Neurostimolazione
La neurostimolazione è consigliata nel caso di dolore intenso non risolvibile con la radiofrequenza, e consiste in un intervento chirurgico mini invasivo che può essere midollare, sottocutaneo, perinervoso, gangliare o intratecale. La procedura in questo caso, sempre con anestesia locale e raramente in sedazione, prevede il posizionamento di uno o più elettrodi collegati ad un generatore che viene posizionato a livello sottocutaneo. Il principio è quello di calibrare impulsi costanti, in grado di tenere sotto controllo il dolore e liberarsene una volta per tutte. Possiamo parlare di una sorta di pace-maker contro il dolore, che con le nuovissime tecnologie wireless è in grado di funzionare anche senza batteria fissa, con autonomia sempre più prolungata. Le applicazioni pratiche, solo per citare le più comuni, vanno dal dolore pelvico e dalla neuropatia del pudendo alle cefalee intrattabili, dagli esiti dolorosi a seguito di interventi sulla colonna al dolore cronico degli arti sia superiori che inferiori, da dolori cronici anali e perineali a dolori da lesioni traumatiche di plesso, da esiti dolorosi da herpes zooster alla neuropatia diabetica.
L’idea che sta alla base dell’attività dello Studio SATA (che sta per studio e applicazione di tecniche antalgiche) è proprio quella di liberare le persone dal fardello di una sofferenza che non è necessaria, consentendo di riappropriarsi del proprio tempo e dei propri interessi, per una vita attiva e in salute. Il dolore, seppure benigno e in assenza di patologie, è un compagno che si può finalmente allontanare con un sorriso.
Fonte: Studio S.A.T.A.
Radiofrequenza
La radiofrequenza si basa sull’utilizzo di impulsi elettrici in modalità pulsata o continua, che vanno a colpire le fibre nervose interessate dal dolore. Durante l'intervento, che si svolge in anestesia locale, il medico interviene sulla zona interessata “addormentando” il nervo che trasmette al cervello la sensazione dolorosa. Si tratta della tecnica più semplice, che garantisce buoni risultati in moltissimi casi: dal mal di schiena alla cervicale, dal mal di testa alle nevralgie da trigemino, dall’ernia all’artrosi. Disturbi che possono seriamente compromettere lo svolgimento delle normali attività giornaliere, e che possono essere risolti in modo semplice e indolore, per una durata di almeno 6 mesi – 1 anno. Con la tecnica di radiofrequenza continua, o neurolisi, la durata del beneficio è nettamente più prolungata, attestandosi, mediamente, intorno ai tre anni. Tutte le procedure sono ripetibili, secondo necessità.
Neurostimolazione
La neurostimolazione è consigliata nel caso di dolore intenso non risolvibile con la radiofrequenza, e consiste in un intervento chirurgico mini invasivo che può essere midollare, sottocutaneo, perinervoso, gangliare o intratecale. La procedura in questo caso, sempre con anestesia locale e raramente in sedazione, prevede il posizionamento di uno o più elettrodi collegati ad un generatore che viene posizionato a livello sottocutaneo. Il principio è quello di calibrare impulsi costanti, in grado di tenere sotto controllo il dolore e liberarsene una volta per tutte. Possiamo parlare di una sorta di pace-maker contro il dolore, che con le nuovissime tecnologie wireless è in grado di funzionare anche senza batteria fissa, con autonomia sempre più prolungata. Le applicazioni pratiche, solo per citare le più comuni, vanno dal dolore pelvico e dalla neuropatia del pudendo alle cefalee intrattabili, dagli esiti dolorosi a seguito di interventi sulla colonna al dolore cronico degli arti sia superiori che inferiori, da dolori cronici anali e perineali a dolori da lesioni traumatiche di plesso, da esiti dolorosi da herpes zooster alla neuropatia diabetica.
L’idea che sta alla base dell’attività dello Studio SATA (che sta per studio e applicazione di tecniche antalgiche) è proprio quella di liberare le persone dal fardello di una sofferenza che non è necessaria, consentendo di riappropriarsi del proprio tempo e dei propri interessi, per una vita attiva e in salute. Il dolore, seppure benigno e in assenza di patologie, è un compagno che si può finalmente allontanare con un sorriso.
Fonte: Studio S.A.T.A.