L'ARIR soddisfatta del documento salute per i pazienti affetti da polmoniti interstiziali su base virale SARS-CoV-2 e virus simili
Linee di indirizzo organizzative per la riabilitazione respiratoria in pazienti affetti da polmoniti interstiziali su base virale SARS-CoV-2 e virus simili” si puntualizzano gli interventi riabilitativi in fase acuta o subacuta da Covid.19, delineando il ruolo e le attività delle varie figure coinvolte, tra cui quella del fisioterapista.
L'Associazione Riabilitatori dell'Insufficienza Respiratoria-ARIR esprime un fortissimo plauso per l'approvazione del documento della Regione Lazio "Linee di indirizzo organizzative per la riabilitazione respiratoria in pazienti affetti da polmoniti interstiziali su base virale SARS-CoV-2 e virus simili"
“Si tratta di un Documento di enorme portata”, dichiara ARIR, “che nasce per iniziativa della Regione e che ha goduto della collaborazione concreta di anestesisti-rianimatori, pneumologi, cardiologi, fisiatri, infermieri, fisioterapisti, fisioterapisti respiratori, logopedisti e del supporto di rappresentanti delle società scientifiche ARIR, AIFI ed AIPO. Un risultato importante per tutti coloro che lavorano incessantemente affinché i pazienti ed i cittadini possano ottenere risposte reali e di qualità in un tempo di preoccupante emergenza sanitaria”.
Il Documento – 8 capitoli, 58 pagine di testo – identifica i “BISOGNI DI SALUTE DELLE PERSONE CON POLMONITI INTERSTIZIALI DA SARS-CoV-2 O SIMILARI”, precisando i setting assistenziali, i criteri per i trasferimenti e l'organizzazione, andando poi a delineare gli interventi riabilitativi in fase acuta o subacuta da Covid.19, spingendosi anche ad identificare il follow-up dei pazienti sul territorio. Proprio in questo scenario emergono con chiarezza nel Documento della Regione Lazio il ruolo e le attività delle varie figure coinvolte, tra cui quella del fisioterapista.
Nello specifico i fisioterapisti con competenze in ambito respiratorio vengono inseriti all’interno dell’equipe di cura in diretta collaborazione con gli specialisti di reparto (intensivisti, pneumologi, infettivologi...) e non secondo modalità consulenziali, bensì attraverso un coinvolgimento diretto nei diversi setting assistenziali per garantire precocità e continuità della presa in carico. In particolare il testo precisa proprio che “la precoce presa in carico da parte del Fisioterapista in fase acuta e la continuità assistenziale riabilitativa nei trasferimenti intraospedalieri del paziente senza interruzioni e sospensioni fino all’obiettivo raggiunto o alla dimissione” sono azioni chiave per una corretta assistenza al paziente affetto da Covid.19.
Nel Documento sono stati delineati due differenti percorsi riabilitativi per il paziente, a seconda del quadro clinico residuato: Pneumologico, per i soggetti che presentano disabilità respiratoria con Progetto Riabilitativo stilato dallo specialista pneumologo; Neuromotorio, con Progetto Riabilitativo stilato dallo specialista fisiatra per i soggetti che non presentano problematiche respiratorie.
Nel testo regionale sono stati inoltre stratificati i pazienti per individuare il più appropriato setting di gestione: ospedale degenziale, domicilio e eventuale presa in carico in teleriabilitazione. Al termine del percorso deve essere definito un piano di dimissione in fase di guarigione da CoViD-19, con una corretta pianificazione da parte del Team Multidisciplinare che ha preso in carico il paziente: in condivisione con le strutture territoriali sanitarie e sociali dovrà quindi essere predisposto un Piano Riabilitativo (PR) che tenga conto del grado di autonomia del paziente e dei supporti di cui avrà bisogno in termini di servizi ed assistenza.
“Il Documento della Regione Lazio”, conclude ARIR, “è forse il primo che delinea in modo specifico il percorso di riabilitazione respiratoria per i cittadini affetti da polmonite interstiziale da SARS-CoV-2, definendo i setting, i ruoli e le competenze dei professionisti sanitari coinvolti. Rivolgiamo quindi un plauso alla Regione Lazio per l’iniziativa e per aver coinvolto nella stesura del documento le rappresentanze di tutti i professionisti sanitari, nel rispetto della necessaria multidisciplinarietà, mettendo al centro la salute del cittadino. Ci auguriamo che quanto scritto e approvato, si traduca in tutte quelle misure organizzative e strutturali necessarie per una rapida applicazione nelle realtà sanitarie e territoriali”.
L'Associazione Riabilitatori dell'Insufficienza Respiratoria-ARIR esprime un fortissimo plauso per l'approvazione del documento della Regione Lazio "Linee di indirizzo organizzative per la riabilitazione respiratoria in pazienti affetti da polmoniti interstiziali su base virale SARS-CoV-2 e virus simili"
“Si tratta di un Documento di enorme portata”, dichiara ARIR, “che nasce per iniziativa della Regione e che ha goduto della collaborazione concreta di anestesisti-rianimatori, pneumologi, cardiologi, fisiatri, infermieri, fisioterapisti, fisioterapisti respiratori, logopedisti e del supporto di rappresentanti delle società scientifiche ARIR, AIFI ed AIPO. Un risultato importante per tutti coloro che lavorano incessantemente affinché i pazienti ed i cittadini possano ottenere risposte reali e di qualità in un tempo di preoccupante emergenza sanitaria”.
Il Documento – 8 capitoli, 58 pagine di testo – identifica i “BISOGNI DI SALUTE DELLE PERSONE CON POLMONITI INTERSTIZIALI DA SARS-CoV-2 O SIMILARI”, precisando i setting assistenziali, i criteri per i trasferimenti e l'organizzazione, andando poi a delineare gli interventi riabilitativi in fase acuta o subacuta da Covid.19, spingendosi anche ad identificare il follow-up dei pazienti sul territorio. Proprio in questo scenario emergono con chiarezza nel Documento della Regione Lazio il ruolo e le attività delle varie figure coinvolte, tra cui quella del fisioterapista.
Nello specifico i fisioterapisti con competenze in ambito respiratorio vengono inseriti all’interno dell’equipe di cura in diretta collaborazione con gli specialisti di reparto (intensivisti, pneumologi, infettivologi...) e non secondo modalità consulenziali, bensì attraverso un coinvolgimento diretto nei diversi setting assistenziali per garantire precocità e continuità della presa in carico. In particolare il testo precisa proprio che “la precoce presa in carico da parte del Fisioterapista in fase acuta e la continuità assistenziale riabilitativa nei trasferimenti intraospedalieri del paziente senza interruzioni e sospensioni fino all’obiettivo raggiunto o alla dimissione” sono azioni chiave per una corretta assistenza al paziente affetto da Covid.19.
Nel Documento sono stati delineati due differenti percorsi riabilitativi per il paziente, a seconda del quadro clinico residuato: Pneumologico, per i soggetti che presentano disabilità respiratoria con Progetto Riabilitativo stilato dallo specialista pneumologo; Neuromotorio, con Progetto Riabilitativo stilato dallo specialista fisiatra per i soggetti che non presentano problematiche respiratorie.
Nel testo regionale sono stati inoltre stratificati i pazienti per individuare il più appropriato setting di gestione: ospedale degenziale, domicilio e eventuale presa in carico in teleriabilitazione. Al termine del percorso deve essere definito un piano di dimissione in fase di guarigione da CoViD-19, con una corretta pianificazione da parte del Team Multidisciplinare che ha preso in carico il paziente: in condivisione con le strutture territoriali sanitarie e sociali dovrà quindi essere predisposto un Piano Riabilitativo (PR) che tenga conto del grado di autonomia del paziente e dei supporti di cui avrà bisogno in termini di servizi ed assistenza.
“Il Documento della Regione Lazio”, conclude ARIR, “è forse il primo che delinea in modo specifico il percorso di riabilitazione respiratoria per i cittadini affetti da polmonite interstiziale da SARS-CoV-2, definendo i setting, i ruoli e le competenze dei professionisti sanitari coinvolti. Rivolgiamo quindi un plauso alla Regione Lazio per l’iniziativa e per aver coinvolto nella stesura del documento le rappresentanze di tutti i professionisti sanitari, nel rispetto della necessaria multidisciplinarietà, mettendo al centro la salute del cittadino. Ci auguriamo che quanto scritto e approvato, si traduca in tutte quelle misure organizzative e strutturali necessarie per una rapida applicazione nelle realtà sanitarie e territoriali”.
Fonte: UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE ARIR